Il Coordinamento Nazionale delle Squadre al Cinghiale (CO.N.S.CI.) Sezione Abruzzo, intende sollecitare la massima attenzione «alle regole procedurali e di sicurezza, nello svolgimento delle attività di
controllo e selezione, previste dalla L.157/92, dalla L.R. 10/2004 e dai relativi allegati e disciplinari, per il contenimento dei danni all’agricoltura e alla circolazione stradale, causati dalla specie cinghiale».
Inizia così la nota inviata all’attenzione dell’assessore regionale alla Caccia, Emanuele Imprudente, vergata dai “cinghialai” uniti nell’associazione Consci Abruzzo in merito alla recente decisione della Giunta regionale di estendere fino alla mezzanotte, con l’ausilio di fonti luminose, gli abbattimenti di cinghiali in selezione.
«Siamo convinti, infatti, che solo in tale modo l’attività di controllo e selezione possa andare realmente incontro alle esigenze di contadini, imprenditori agricoli e automobilisti, scongiurando ogni pericolo potenzialmente connesso all’uso delle armi. – continuano i cinghialai –
In particolare, ci riferiamo, esemplificativamente, circa la caccia di selezione: alla impossibilità di utilizzo di fonti luminose (applicandosi, alla selezione, le norme sulla caccia in generale, nelle sole modalità previste ed essendo negata ogni altra modalità non esplicitamente consentita dalla L 157/92, artt. 12 e 13); coerentemente col punto precedente, al limite orario da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto; all’obbligo di indossare indumenti ad alta visibilità (Disciplinare per la caccia di selezione)».
Quanto alle operazioni controllo, l’associazione ricorda all’assessore «la possibilità che le guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali possano avvalersi di cacciatori, i quali devono limitarsi al
controllo sui terreni di loro proprietà o da essi condotti, non potendo operare su tutto il territorio provinciale (Corte Costituzionale, n.217/18). Inoltre Consci Abruzzo auspica la «adeguata segnalazione della attività in corso, mediante apposizione di cartelli nei principali luoghi di accesso; un
uso accorto delle auto e fonti luminose previste, tra l’altro, “per intercettare i cinghiali non diversamente contattabili con altre tecniche…”».
«L’utilizzo improprio di fonti luminose, in particolare, può destare allarme nei contadini o in chi si trovi nei pressi delle ridette attività. – chiudono i cinghialai – Tutti i nostri associati sono a disposizione per collaborare con le autorità preposte, alla migliore gestione e conservazione delle risorse della nostra Regione».