L’ idea è di tre giovani agnonesi, e arriva proprio alla fine del lockdown, «per un primo passo verso un’Agnone più eco-friendly».
Alessandro, Gabriele e Lorenzo hanno inviato una lettera alla nostra redazione con la quale intendono lanciare una proposta a beneficio di tutta la comunità agnonese.
«In questi giorni di entrata nella fase 2 abbiamo notato che la ex Statale 86 in località Verrino, strada dismessa dall’Anas nel 1998 e principale arteria per l’accesso ad Agnone prima della costruzione del viadotto “Sammartino-Verrino”, oggi di competenza comunale, è stata letteralmente presa d’ assalto da cicloamatori e amanti dello jogging. – scrivono Alessandro, Gabriele e Lorenzo – Da questa constatazione, e dai tanti anni trascorsi in bici su questa strada, la nostra idea di creare una pista ciclopedonale sulla ex SS 86. Il progetto andrebbe ovviamente fatto ed eseguito dal Comune di Agnone. I costi dell’opera sarebbero pressoché esigui, ma soprattutto i fondi sarebbero facilmente reperibili in quanto si sta investendo molto sulla mobilità sostenibile a livello nazionale ed europeo. Molti potrebbero ribattere che c’è già la strada panoramica chiusa al traffico ed adibita a pista ciclopedonale. Spieghiamo perché secondo il nostro modesto parere alla città di Agnone serve una vera pista ciclabile e deve essere situata nella valle del Verrino.
Sulla strada panoramica di certo non si possono percorrere lunghe distanze dato che la lunghezza è di appena 1,8 chilometri e questo di certo non aiuta chi fa sport che quindi necessariamente deve recarsi altrove. Invece una pista ciclabile lungo la ex SS 86 sarebbe lunga ben 6,5 chilometri (dalla rotonda in località Montagna fino all’uscita Agnone Sud alla fine del viadotto “Sammartino-Verrino”) estensibili a 9,5 km usufruendo della SP86 direzione Agnone Sud e quindi Via Aquilonia. Inoltre tale strada e l’intera valle del Verrino tornerebbero ad avere vita dopo anni di quasi totale ed ingiustificato abbandono. La frana sul torrente S. Nicola non costituirebbe un problema dato che è ferma da circa vent’ anni e quel tratto di strada aspetta da anni di essere asfaltato.
Due sarebbero le possibilità di realizzazione della pista: la prima, quella più economicamente sostenibile, consisterebbe nell’ usare un senso di marcia per il passaggio degli autoveicoli e una corsia per realizzare la pista, non sarebbe però utilizzabile tale metodo per via Aquilonia, e la seconda, più costosa, ma anche più efficace, realizzabile allargando la sede stradale in modo da riuscire comunque a mantenere il doppio senso di marcia per gli autoveicoli più la ciclopista. L’opera sarebbe apprezzatissima dai turisti che si recherebbero nella zona e godrebbero di magnifici panorami e di incontaminata natura.
Ancora più valore assumerebbe tale opera – continuano Alessandro, Gabriele e Lorenzo – se si riuscisse a rimettere in sesto diverse strade comunali, praticamente senza costi ulteriori, che dalla ex SS 86 portano sulle sponde del Fiume Verrino fino ad arrivare sul Ponte di Ferro sul Verrino, luogo davvero di straordinaria bellezza e caduto nell’incuria più totale; tali percorsi sarebbero presi d’assalto dagli amanti del trekking che già oggi frequentano la zona passando “in mezzo alle spine”. Si riuscirebbe finalmente a dare un segnale, mancante da troppo tempo, di progresso di Agnone, città storicamente rimasta in vita grazie al progresso, basta ricordare che proprio accanto alla ex SS 86 passava la ferrovia elettrica Agnone-Pescolanciano e qui nacquero la centrale idroelettrica e le Antiche Fonderie del Rame, e si darebbe ai giovani la prova che servizi innovativi sono realizzabili anche nelle zone interne. Come disse e scrisse Luigi Gamberale: “Bisogna rinnovarsi o morire!”. La realizzazione di tale progetto di certo significherebbe un piccolo primo passo per rinnovarsi».