«Non siamo degli opportunisti che abbiamo lasciato il 118 per la comodità o il minor rischio della medicina generale, perché è questo il messaggio che sembra passare, ma noi medici dell’emergenza-urgenza siamo stati costretti a licenziarci per via della normativa nazionale e a fare un corso di medicina generale perché questa è l’unica strada per poter essere stabilizzati dall’azienda e quindi poi poter scegliere le carenze, compresa la postazione di Castiglione Messer Marino».
Roberta Orsini, medico del 118 e presidente regionale in Abruzzo della Società Italiana Sistema 118, spiega cosa c’è dietro la carenza di medici del 118 che ha causato già qualche problema presso il distretto sanitario di base di Castiglione Messer Marino. In sostanza i medici del 118 sono stati costretti ad un licenziamento finalizzato poi a seguire un corso triennale perché solo così avranno la possibilità di essere stabilizzati dall’azienda, quindi avere una assunzione a tempo indeterminato e una sede definitiva.
«Senza la frequenza di quel corso non c’è modo di essere stabilizzati. – continua la presidente del Sis118 Abruzzo – E per fare quel corso non bisogna avere rapporti di lavoro in essere, ecco perché ci siamo dovuti licenziare e ora c’è carenza di medici per il 118».
Insomma questioni aziendali e sindacali che però si ripercuotono negativamente sui pazienti. Con equipaggi del 118 lasciati in assetto India, cioè senza medico a bordo.
«Non siamo fuggiti dal servizio 118, – chiude Orsini – è quella la nostra vita, il nostro lavoro e la nostra missione, ma dobbiamo essere messi nella condizione di poter lavorare con una stabilizzazione».
Francesco Bottone