Dal signor Giovanni Amicone di Poggio Sannita, riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune idee per il rilancio delle aree interne del Molise.
Il carosello mediatico–politico da mesi assilla gli italiani sull’importanza del Recovery plan. Come cittadino residente in un’area marginale (Alto Molise), spero che sia l’occasione per questi territori di recuperare (almeno in parte) i ritardi accumulati nel tempo. In attesa di è preposto all’elaborazione di un progetti organici capaci di “rivitalizzare” i territori di montagna, voglio segnalare alcuni interventi che, a mio giudizio, rappresnetano la precondizione per qualsiasi percorso di sviluppo turistico delle aree interne. Su tutti il completamento ed accelerazione della copertura della “super fibra”; la riqualificazione delle strutture turistiche e commerciali con il finanziamento di specifici “ecobonus” estesi anche alle attrezzature, nonché l’istituzione di corsi professionali idonei a migliorare gli standard di professionalità degli operatori; il recupero degli immobili disabitati che costituisco un patrimonio enorme nei paesi di montagna. A tal riguardo bisognerebbe dare ai Comuni e alle imprese private la possibilità di utilizzare l’ecobonus per la ristrutturazione di “comparti abitativi disabitati” acquistabili a prezzo simbolico e poi destinarli a fini turistici (albergo diffuso, ecc.). Gli eventuali limiti di risorse potrebbero trovare soluzioni limitando il bonus, nella prima fase, ai paesi sotto i 1000-2000 abitanti e legando i progetti di recupero urbanistico a standard di “qualità predefinita”.
La realizzazione di questi interventi comincerebbe a dare concretezza a quello sviluppo turistico che da più parti si indica come la via prioritaria per arrestare lo spopolamento e l’abbondono delle aree interne del Paese e, allo stesso tempo, squarcerebbe la coltre di sfiducia e rassegnazione che avvolge e paralizza la realtà socio-economica di questi territori.