• In evidenza
  • Branco di cinghiali su strada, ancora incidenti in alto Molise. Coldiretti: “Sono aumentati dell’80%”

    Ancora incidenti stradali provocati da cinghiali. L’ultimo episodio in ordine di tempi si è verificato ieri notte lungo la provinciale che da Agnone conduce ai centri di Poggio Sannita e Belmonte del Sannio. Protagonista, suo malgrado, un automobilista che si è visto attraversare la strada da un branco composto da almeno una quarantina di ungulati. Il conducente, che faceva rientro ad Agnone, non è riuscito a schivarli. Il violento impatto oltre al grande spavento, ha provocato danni alla parte anteriore del mezzo, una Fiat Doblò e la morte sul colpo dell’animale. Da una prima stima diverse migliaia di euro i danni riportati al mezzo.

    Sul posto è arrivata una pattuglia dei Carabinieri della compagnia altomolisana che non ha potuto far altro che annotare l’accaduto e segnalare il tutto alle autorità competenti. Non è la prima che simili episodi si verificano sulle arterie dell’alto Molise dove al calar del sole è facile imbattersi con branchi di cinghiali che attraversano indisturbati le strade.

    L’auto danneggiata nei pressi del bivio per Poggio Sannita

    Il fenomeno ha poi risvolti ancor più gravi nell’ambito dell’agricoltura come denunciato dalla Coldiretti. Dal 2012 al 2022, in Molise, i danni provocati dai cinghiali in agricoltura hanno superato i 5 milioni di euro. Solo nel 2021 – ha dichiarato ancora Coldiretti – contestati 500mila euro di danni, numeri in aumento del 25% rispetto all’anno precedente. A tutto ciò vanno sommati quelli provocati su strada. Negli ultimi quattro anni – rimarca Coldiretti – si è passati a 866 casi, un aumento pari di circa l’80% ogni dodici mesi. “Con questi numeri – concluso dalla Coldiretti – i cinghiali sono diventati sempre più una minaccia per la circolazione stradale e dunque per la sicurezza e la salute pubblica dei cittadini”. Non da ultimo quanto accaduto sulla provinciale che collega Agnone a Poggio Sannita. 

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento