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  • Caos caccia in Abruzzo: nuovo parere Ispra che riboccia il calendario venatorio

     

    «Nel caos caccia che regna sovrano in Abruzzo, per le scelte che appaiono infondate degli uffici regionali, arriva un nuovo parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale che mette in chiaro tutti i limiti dell’azione amministrativa degli uffici regionali che si occupano di materia venatoria, i quali hanno presentato addirittura un calendario in versione “multicolor” a più opzioni».

    E’ quanto dichiara, in una nota inviata alla stampa, l’associazione ambientalista Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS.

    «Infatti l’ISPRA – continuano – ha tenuto a sottolineare che questo nuovo parere si riferisce solo alla parte di “testo nero” della proposta pervenuta, che fa riferimento a periodi di caccia e specie cacciabili adeguati in senso restrittivo dopo le prime sconfitte al TAR su una prima versione del calendario molto più permissiva approvata il 14 agosto dalla Giunta Regionale. Uno si chiederà: perché, hanno scritto un atto amministrativo “multicolor“? Ebbene sì, ci sono anche passaggi che riteniamo esilaranti nella boutade del calendario venatorio di quest’anno. Infatti nella proposta inviata al comitato V.I.A. e all’I.S.P.R.A. per i relativi pareri dopo la batosta al TAR, vicino alle principali scelte riportate, come normale, in testo nero, nel documento ci sono delle aggiunte in colore rosso in cui compaiono delle subordinate meno restrittive per specie e periodi di caccia».

    Dichiara Massimo Pellegrini, presidente SOA: «L’Ufficio Caccia della Regione ha praticamente chiesto a Comitato VIA e ISPRA di esprimersi favorevolmente contemporaneamente su due opzioni tra loro confliggenti, come aprire la caccia alla Coturnice o no, oppure far cacciare nell’area contigua del parco d’Abruzzo solo i residenti oppure anche quelli di altri Comuni. Insomma, un gioco di prestigio. Ovviamente l’ISPRA in maniera secca ha dichiarato che si esprime favorevolmente solo sulle parti in nero del testo fornito. Sulle parti in rosso, poi, ha chiosato duramente su alcuni passaggi che, come da noi evidenziato da subito, sono addirittura palesi violazioni di legge. Ad esempio, nei territori che fanno parte dell’area contigua del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise istituita a luglio 2018, possono andare a caccia solo i residenti in base ad una precisa ed inequivocabile norma nazionale, la legge quadro sulle aree protette».

    La Stazione Ornitologica Abruzzese ha inviato un secondo documento di osservazioni urgenti al Comitato V.I.A. che si riunirà domani per esaminare questa proposta depositata lo scorso 5 settembre, senza che siano assegnati i canonici 30 giorni per le osservazioni del pubblico.

    «Tra i tanti aspetti che abbiamo toccato nelle nostre note, evidenziamo quello relativo alla possibilità di sparare a Moriglione e Pavoncella, specie per cui addirittura la Commissione Europea e il Ministero dell’Ambiente hanno chiesto l’esclusione dalla specie cacciabili per il loro status di conservazione sfavorevole. Nei giorni scorsi il TAR Calabria ha sospeso il Calendario venatorio di quella regione proprio rispetto al prelievo di queste due specie. Infine abbiamo sollecitato la Regione a fornire i dati relativi ai monitoraggi dell’attuazione delle prescrizioni date negli anni precedenti. Non si può decidere su nuovi prelievi quando non si sa nulla sull’efficacia delle misure imposte negli anni passati» conclude Pellegrini.

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