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  • Carcassa di cinghiale alle porte di Agnone, scatta il piano di sorveglianza sulla peste suina africana

    Il rinvenimento di un esemplare di cinghiale morto, una femmina, alle porte di Agnone, lungo la strada che dal quartiere che ospita il vecchio convento di San Bernardino da Siena scende verso la fondovalle Verrino, ha fatto scattare, nei giorni scorsi, il protocollo previsto dal piano di sorveglianza sulla peste suina africana.

    Dopo la segnalazione di un passante, sul posto è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri forestali giunta da Roccamandolfi. I militari hanno richiesto l’intervento del servizio veterinario dell’Asrem che ha effettuato i primi rilievi e disposto il trasferimento della carcassa, in biocontenimento, presso la sede dell’istituto zooprofilattico di Isernia per gli accertamenti del caso. Dalle indiscrezioni circolate pare che l’animale non recasse ferite di arma da fuoco, nonostante la vistosa perdita ematica dalla bocca, quindi si ipotizza il decesso per incidente stradale oppure per altre cause patologiche in fase di accertamento. L’obiettivo è escludere un potenziale e preoccupante caso di peste suina africana.

    Il rinvenimento, tuttavia, come benzina sul fuoco, alimenta quella che può essere considerata una vera e propria guerra tra cacciatori in Alto Molise. E’ stata infatti avviata, nei giorni scorsi, la caccia di selezione alla specie cinghiale. Una modalità di prelievo vista come il fumo negli occhi dei cacciatori che praticano invece la braccata con i segugi. I selecontrollori vengono considerati dai secondi come dei «bracconieri autorizzati», una contraddizione in termini. Alcune delle squadre di cinghiali dell’Alto Molise protestano perché, a loro dire, i cacciatori di selezione non rispetterebbero il protocollo previsto per quella modalità di prelievo.

    Sarebbero frequenti gli spostamenti su tutto il territorio, in una sorta di “cerca” in automobile, mentre in base al regolamento i cacciatori di selezione dovrebbero praticare il prelievo soltanto all’interno del proprio quadrante assegnato. Una vecchia diatriba tra cacciatori rinfocolata dal rinvenimento della carcassa di cinghiale sotto l’abitato di Agnone.

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