AMANDOLA (FM). Le Pro Loco di Carovilli, paese dell’Alto Molise in provincia di Isernia, e di Amandola, splendida cittadina marchigiana della Provincia di Fermo, situata alle pendici dei monti Sibillini, che hanno in comune la produzione di tartufo di ottima qualità, sono ufficialmente gemellate.
Il documento che ha sancito la forte amicizia tra le due associazioni è stato letto e sottoscritto con un pizzico di commozione dalle due presidenti, Fiorella Lancioni e Marina Paglione, a conclusione di una bella cerimonia che si è svolta, alla presenza del Sindaco di Amandola, nella sala consiliare del Comune, di fronte ad una platea di cittadini locali ed un nutrito gruppo di molisani. È mancato soltanto il Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca, tenuto forzatamente a letto da una violenta febbre di stagione, ma che ha fatto sentire la sua presenza attraverso il telefono, predisposto in viva voce, e con un bellissimo regalo, opera dell’artista del vetro Sergio Scarpitti, inviato al Comune di Amandola.
La cerimonia di gemellaggio si è svolta nell’ambito della manifestazione dedicata al tartufo bianco, intitolata “Diamanti a tavola“, organizzata dall’Associazione dei tartufai amandolesi che per due giorni ha visto la presenza di migliaia di visitatori che hanno percorso le ripide salite del centro storico del paese marchigiano.
“Sono stati due giorni entusiasmanti – ha dichiarato la Presidente della Pro Loco di Carovilli, Marina Paglione – perchè abbiamo avuto un’affettuosa accoglienza e ci è stata dimostrata sincera amicizia che ora dovremo ricambiare e continuare a coltivare. Abbiamo preso l’impegno di assumere insieme alla Pro Loco di Amandola iniziative atte a far crescere i nostri paesi, guardando al futuro economico e occupazionale, sfruttando eventuali occasioni che si presenteranno in Italia e in Europa. Certo, l’obiettivo è di quelli difficili da perseguire, ma se non si guarda in alto non si può pretendere di raggiungere alcun risultato. Tanto per cominciare possiamo sfruttare la risorsa che ci caratterizza: il tartufo – ha aggiunto Marina Paglione – è un dono che in particolare all’Alto Molise e alla zona di Amandola madre natura ha elargito in abbondanza. Occorre creare una mentalità imprenditoriale in questo settore contrastando l’esagerato individualismo delle persone ed il campanilismo che ancora resiste nei nostri piccoli e piccolissimi paesi, altrimenti le generazioni future saranno condannate ad una perenne situazione di crisi e le nostre zone allo spopolamento. I giovani hanno bisogno di esempi, non di parole – ha concluso la Presidente della Pro Loco carovillese – noi sentiamo forte il dovere di indicare loro le vie migliori per ottenere un riscatto, il resto tocca alla loro volontà e capacità”.
La presenza dei carovillesi si è manifestata sia attraverso un gruppo di volenterosi “cuochi”, Bruno Falasca, Franco Conti, Stefano Falasca e Giovannino Conti, che ha preparato il piatto usuale del 1° novembre, cioè “sagn e jerv”, sagnette di acqua e farina accompagnate da una ben condita verza che abbia subito la prima gelatura dell’anno e che hanno fatto assaggiare gratuitamente a tutti coloro che ne facevano richiesta.
Inoltre hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa ed hanno esposto i loro prodotti il caseificio carovillese “Il Pastore Serafino“, che ha messo in mostra ed offerto i migliori “caciocavalli”, le stracciate, le scamorze e gli altri suoi prodotti speciali, e l’azienda di tartufo e prodotti tartufati, “Profumi di bosco“. Sono stati presenti inoltre ed hanno esposto le loro bellissime opere artisti e artigiani che per pura passione lavorano il legno, Ercole Ricchiuti e Giovanni Santini, la pietra, Antonio Falasca, il ferro, Stefano Ricchiuti, il rame, l’agnonese Filippo Catolino.
“In questa occasione si è verificato un altro bellissimo e positivo evento – ha dichiarato Marina Paglione – la sinergia e la spontanea intesa creatasi con i rappresentati di Agnone ai quali mi sono rivolta. Il Gruppo Folklorico, “Agnone”, guidato dall’inesauribile Giuseppe Di Martino, per due giorni ha dato spettacolo lungo le vie e nelle piazze di Amandola con la sua allegria e bravura artistica senza sosta e senza risparmio. I suoi componenti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, ballerini e musicisti hanno allietato la manifestazione ed hanno riempito la cittadina marchigiana di canti e dell’angelico suono delle campane. Anche lo storico artigiano del rame, Filippo Catolino, ha attirato l’attenzione di tutti con le sue scintillanti creazioni. Mi auguro che questa stretta e positiva collaborazione tra i cittadini di due tra i più importanti comuni dell’Alto Molise, cui ora abbiamo dato inizio, abbia un seguito continuo perché ritengo fondamentale tenere unite le forze per uscire dalla difficile situazione che stiamo vivendo”.