CAROVILLI – «Oggi, Santo Stefano del lupo, nativo di Carovilli e divenuto Santo Patrono del paese, affronterà un nuovo viaggio intercontinentale ed andrà a stabilirsi a Buenos Aires, in Argentina». Queste le parole pronunciate con orgoglio e commozione dal parroco Don Mario Fangio prima di consegnare una reliquia del Santo nelle mani di Dante Ricchiuti, figlio di genitori emigrati tanti anni fa, prima che lui nascesse, in quel Paese dell’America latina. Santo Stefano del lupo, conosciuto anche come “confessore”, è vissuto nel dodicesimo secolo. Non è nota la data della sua nascita, ma quella della sua morte: il 19 luglio 1191. Dopo Carovilli, dove probabilmente è entrato nel convento di Pesco Corvaro, allora attivo, si è recato in vari paesi dell’Abruzzo fino a terminare la vita come Abate del monastero benedettino di Vallebona, presso Manoppello. Qui si era fatto conoscere per la sua grande mitezza, qualità alla quale ancora oggi i suoi devoti fanno appello.
«Dopo aver occupato un posto di rilievo ad Akron, negli Stati Uniti – ha aggiunto Don Fangio – le reliquie del Santo vanno a ricordare le sue grandi virtù in una nazione che ha visto prosperare, attraverso il lavoro ed i sacrifici, tanti emigranti partiti da Carovilli». «È significativo – ha sottolineato il Parroco – che questa reliquia sia stata posta anche nelle mani di una bambina, di cui Dante Ricchiuti è nonno, a conferma che si vuole fare in modo che la devozione per Santo Stefano, per i principi ed i valori religiosi suoi e nostri, si estenda nel tempo attraverso le generazioni». Dante Ricchiuti, che nutre un fortissimo legame d’affetto per il paese dove sono nati i suoi genitori, visibilmente commosso ha dichiarato che «oggi abbiamo fatto qualcosa di molto importante per tutta la comunità degli italiani presenti in Argentina. Attraverso Santo Stefano del lupo vogliamo creare le condizioni per tenere unite le molte persone originarie di Carovilli. Nonostante le distanze e le difficoltà sono sicuro che Santo Stefano saprà renderci più solidali. Più fratelli, noi che viviamo alla fine del mondo, come ha detto il Papa». Ora Dante Ricchiuti e la moglie, signora Edilia Sachet, membri dell’Associazione Carovillese in Argentina, hanno la responsabilità della preziosa reliquia che dovrà essere consegnata «nelle mani del Rev.do Silvio Dante Pereira Carro, parroco della chiesa di Nuestra Senora de los Remedios che si trova a Lanus (Buenos Aires). Questi dovrà conservarla con ogni cura, registrare qualsiasi evento che la riguardi e apporre sempre i necessari sigilli a futura garanzia dei posteri». Queste le parole che si leggono nel documento ufficiale che accompagna la reliquia, sottoscritto oggi da don Mario Fangio, dal sindaco di Carovilli, Antonio Conti, dai coniugi argentini e dai rappresentanti della Confraternita di S. Antonio, San Domenico e del Santissimo Rosario, Stefano Ricchiuti e Ludovico Falasca.
Grande merito per l’organizzazione di questo toccante evento è stato riconosciuto all’attività svolta dalla confraternita carovillese.
Luciano Scarpitti