SCHIAVI DI ABRUZZO – In merito alla imminente apertura di un centro di accoglienza profughi a Schiavi di Abruzzo, riceviamo da un lettore e pubblichiamo la seguente lettera alla redazione.
Esimio dottor Bottone,
leggendo attentamente il suo articolo sull’eventuale utilizzo della struttura alberghiera sita sul Monte Pizzuto per l’accoglienza dei migranti, al di là delle disquisizioni sull’opportunità o meno di accogliere a Schiavi di Abruzzo i migranti, con tutte le conseguenziali giuste riflessioni da lei fatte in merito, circa l’ordine, la sicurezza locale, e le condizioni igienico sanitarie e di vivibilità in loco, tengo a precisarle che tale tipologia di struttura, specie se con capacità ricettiva superiore ai venticinque posti letto, deve necessariamente ed obbligatoriamente rispettare la normativa sulla sicurezza antincendio previo parere preventivo del comando Vigili del fuoco di Chieti, che una volta accertate il rispetto delle prescrizioni di legge in merito provvederà al rilascio del certificato di prevenzioni incendi, in assenza del quale tale esercizio non può essere consentito, demandando il controllo e la responsabilità circa il possesso o meno di tale certificazione alle autorità locali e forze dell’ordine.
Grato per l’ospitalità e sicuro di aver contribuito a chiarire meglio i termini della sicurezza alberghiera, cordialmente.
dr Luigi Colangelo
A San Salvo, nei mesi scorsi, proprio per la mancanza dei requisiti di legge richiesti, il centro profughi non venne attivato. L’affare saltò dopo una verifica sull’immobile da parte dei Vigili urbani.
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