CASTIGLIONE MESSER MARINO – Centinaia di persone, in apprensione per le sorti di un intero territorio condannato all’isolamento, hanno preso parte all’incontro sul tema della chiusura del ponte Sente, oggi pomeriggio a Castiglione Messer Marino. Il sindaco Felice Magnacca, da padrone di casa, ha introdotto i lavori e ha passato la parola ai vari sindaci presenti, compreso quello di Belmonte, Errico Borrelli, ai consiglieri regionali del Molise, Andrea Greco e Valerio Fontana, alla parlamentare del M5S Carmela Grippa e all’unico esponente della Provincia di Isernia, il consigliere Daniele Saia.
La situazione è stata subito chiara a tutti: il ponte Sente domani sarà chiuso al traffico e presumibilmente non riaprirà mai più. Pendolari, ambulanze, autobus di linea e camion dirottati su quel che resta della ex Istonia, una mulattiera malmessa con passaggi in frana e in totale dissesto. Una strada probabilmente più pericolosa dello stesso ponte a rischio crollo.
«La Provincia di Isernia ipotizza un intervento di manutenzione quantificabile in un milione e duecento mila euro, solo per il pilone interessato alla ormai nota rotazione e traslazione. – ha spiegato Borrelli – Il problema è che l’intera struttura è stata realizzata negli anni ’70 e dunque andrebbe adeguata alle nuove normative sismiche. E quindi quella somma non basterà. Non avrebbero mai dovuto chiudere il ponte, perché adesso nessuno si prenderà la responsabilità di riaprirlo. L’unica possibilità è il passaggio all’Anas. Se entro qualche mese non avverrà questo passaggio credo che dobbiamo pensare, tutti insieme, a forme di proteste eclatanti».
«Il Molise ha 70milioni di euro del cosiddetto fondo di riserva. – ha spiegato il consigliere regionale Greco – Chiederò alla Regione di impegnarli per la manutenzione del ponte Sente, in modo che si possa riaprire nel minor tempo possibile. Abbiamo immediatamente portato il caso del ponte Sente all’attenzione del Ministero delle infrastrutture. I tempi di reazione del Ministero sono lunghi, ma so che gli uffici ministeriali hanno già chiesto tutta la documentazione alla Provincia di Isernia. Chiederemo, inoltre, ulteriori sopralluoghi e perizie tecniche da parte delle strutture del Ministero».
Micropali e tiranti, dunque, un milione e duecentomila euro per sperare di poter riaprire l’immenso viadotto, soldi che volendo si possono trovare, certo non nelle casse in rosso della Provincia di Isernia.
E dai cittadini è arrivata, forte, la richiesta di ulteriori verifiche e perizie, magari in grado di confutare lo studio tecnico che ha portato alla necessità di chiudere il ponte per motivi di sicurezza.
Altre proposte, più o meno fantasiose, sono state quelle di una apertura parziale, magari a orari ridotti o a senso unico alternato, addirittura con i cantieri aperti sul ponte. Tutte ipotesi che resteranno tali, perché l’unica cosa certa è che da martedì 18, alle ore 13, il ponte sul Sente sarà chiuso al traffico. E mercoledì invece i sindaci delle due sponde del Sente si ritroveranno, ad Agnone, per siglare un documento condiviso, con il quale chiedere l’immediato passaggio all’Anas dell’imponente struttura.
Francesco Bottone
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