Produzione industriale e riduzione dei consumi energetici nel rispetto dell’ambiente. L’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca ha incontrato il progettista architettonico di Rienergy che realizzerà ad Atessa uno dei quattro impianti agricoli di biometano in collegamento diretto con alcuni stabilimenti Stellantis per supportare la decarbonizzazione e ridurre i costi energetici degli stessi, contribuendo nella fattispecie al futuro sostenibile nella Val di Sangro.
“L’Abruzzo – commenta l’assessore Magnacca – si colloca all’avanguardia per produrre biometano e concime organico dai reflui zootecnici attraverso il gruppo Stellantis che ha avviato un percorso virtuoso per ridurre l’impatto dei cicli produttivi sull’ambiente attraverso un programma di investimenti per la decarbonizzazione negli stabilimenti italiani. Il progetto prevede la costruzione di un impianto innovativo all’interno della zona industriale di Atessa in prossimità diretta dello stabilimento Stellantis. Un’iniziativa per rendere competitivo lo stabilimento abruzzese abbattendo i costi industriali. Si colloca nel quadro delle politiche energetiche europee e nazionali volte alla decarbonizzazione e alla promozione delle fonti rinnovabili, con un modello che coniuga efficienza tecnologica, valorizzazione agricola e rispetto per il territorio. L’impianto è progettato per trattare esclusivamente sottoprodotti di origine zootecnica e agroindustriale”.
Il processo produttivo sarà basato sulla digestione anaerobica, una tecnologia consolidata nel settore, attraverso cui i sottoprodotti organici – come effluenti zootecnici e residui agroindustriali – vengono trasformati in biogas che raffinato consente di ottenere biometano idoneo all’immissione nella rete nazionale del gas naturale.
“Nell’area industriale della Val di Sangro – tiene a precisare l’assessore alle Attività Produttive – non entrerà nemmeno un grammo di rifiuti. I materiali impiegati provengono solo da filiere agricole e zootecniche regolarmente tracciate del territorio. In nessun caso sarà ammesso l’ingresso di materiali che, per composizione, provenienza o trattamento, rientrino nella categoria dei rifiuti”.
La produzione standard sarà di 500 metri cubi per ora e contribuirà al fabbisogno energetico dello stabilimento Stellantis. Inoltre l’impianto è in grado di auto prodursi l’energia necessaria a soddisfare il proprio fabbisogno di energia termica, evitando l’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili quali i combustibili fossili. I residui della lavorazione potranno essere usati in zootecnia mentre la frazione liquida, ricca di azoto, fosforo e potassio, sarà distribuita nei campi come fertilizzante organico, favorendo la rigenerazione del suolo e riducendo il ricorso a concimi di sintesi.