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  • Diecimila metri cubi di terre e rocce da scavo in una ex cava, denunciate due persone

    Militari della stazione Carabinieri Forestale di Torre de’ Passeri (PE), coadiuvati dai colleghi del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale – Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, in esito ad indagini sul trasporto di rocce e terre da scavo, dirette dal Sostituto Procuratore Anna Benigni, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, a carico di due indagati del posto in concorso tra loro, di una discarica abusiva di rifiuti speciali in località “Casale” di Rosciano (PE).

    In tale area erano in corso dei lavori di miglioramento fondiario, che prevedevano il riporto ed il livellamento di terre e rocce da scavo e la copertura con uno strato di terreno vegetale per la rimessa a coltura, ai sensi di un decreto del 2017, di una vecchia cava abbandonata.

    Invece, la denuncia e il relativo sequestro sono scattati poiché, su una superficie di circa cinquemila metri quadrati, sottoposta anche al vincolo idrogeologico, sono stati trovati circa diecimila metri cubi di terre e rocce da scavo, riportati da sei diverse imprese edili e/o di movimento terra, non classificabili come tali per la presenza di rifiuti da demolizioni, tra cui mattoni, piastrelle e pezzi di calcestruzzo, pneumatici fuori uso, cumuli di letame e di residui vegetali derivanti da potature, asfalto in blocchi o mescolato con terra, etc., che non sono compatibili con la natura delle terre e rocce da scavo, previste ed autorizzate dal Comune di Rosciano (PE) per la relativa pratica.


    «A volte – ha dichiarato il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara – ci troviamo di fronte ad attività imprenditoriali di recupero ambientale che vengono utilizzate per nascondere rifiuti che, altrimenti, comporterebbero dei costi per il loro recupero o riciclo, sotterrandoli e facendoli scomparire dalla vista di chiunque, utilizzando norme edilizie semplificate, pur rischiando fino a due anni di arresto, se viene accertata la presenza di rifiuti pericolosi».

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