«Il prossimo 14 luglio, presso il Cinsedo a Roma, tutti gli assessori regionali all’Agricoltura incontreranno la stampa per denunciare i silenzi e le inerzie di parte del governo nei confronti della ormai gravissima emergenza cinghiali». È quanto annuncia in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Cavaliere.
«In occasione del Cpa dello scorso 30 giugno, – spiega Cavaliere – su sollecitazione del sottoscritto, si è discusso nuovamente dell’emergenza cinghiali e soprattutto della bozza di decreto interministeriale che circa due mesi fa, su indicazione della stessa commissione Politiche agricole e su delega del ministro alla Transazione ecologica Cingolani, la sottosegretaria Gava aveva proposto. Il testo in questione prevedeva due sostanziali modifiche all’articolo 19 della legge 157 del 1992, ovvero l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette».
«Ma dopo quasi due mesi, – prosegue l’assessore – è tutto fermo e il silenzio del ministro Patuanelli è assordante. Piuttosto chiaro l’intento di qualcuno di rallentare il percorso del decreto e boicottarlo, anche perché un veloce approdo a maggio in Consiglio dei ministri, avrebbe consentito allo stesso di arrivare entro i 60 giorni canonici in Parlamento e prima della pausa agostana. Ora invece i tempi si fanno davvero incerti. Questo è l’ultimo schiaffo – tuona Cavaliere – a tutti gli assessori e a tutti i governatori d’Italia, che avevano approvato la proposta in Conferenza dei presidenti, ma soprattutto all’intero mondo agricolo, che paga a caro prezzo le conseguenze devastanti di un’emergenza cinghiali ormai già fuori controllo e dell’inerzia del governo».
«Crediamo – aggiunge – che il tempo delle false promesse e delle inutili attese sia davvero terminato, così come quello di posizioni estremiste e completamente fuori dalle realtà, che all’interno del governo stanno ostacolando di fatto una proposta capace di dare una prima, vera risposta efficace al problema».
«L’evento del 14 luglio – conclude – non ha precedenti, si tratta di una iniziativa di carattere politico, istituzionale e sindacale unica nel suo genere, provocata dal lassismo o peggio ancora dall’ostruzionismo dei palazzi romani. Ma potrebbe essere il primo di una lunga serie, perché in caso di mancate risposte, le manifestazioni di protesta e di denuncia saranno sempre più eclatanti».