Fauna selvatica, Consorzi di bonifica ma anche infrastrutture e zootecnia, contratti di filiera, come anche tutela del suolo, dell’ambiente ed energia da fonte rinnovabile, senza dimenticare l’attualissimo tema del cibo sintetico. Questi alcuni degli argomenti trattati nel corso di un incontro che la Coldiretti Molise ha tenuto con i tre candidati alla carica di Governatore alle prossime elezioni del 25 e 26 giugno: Roberto Gravina, Emilio Izzo e Francesco Roberti.
A fare gli onori di casa il Presidente regionale, Claudio Papa, ed il Direttore regionale, Aniello Ascolese, presenti anche i due Presidenti provinciali di Campobasso, Giacinto Ricciuto, e di Isernia, Mario di Geronimo, il Presidente regionale e provinciale di Isernia dei Senior, Giuseppe Licursi, e Giovanni Monaco, oltre alla responsabile regionale del movimento Coldiretti Donne Impresa, Manuela Virtuoso.
Nel corso dell’incontro, i dirigenti di Coldiretti hanno illustrato ai candidati il “Manifesto Politico”, elaborato dall’Organizzazione, contenente una attenta e puntuale disamina di alcune delle tante problematiche che attanagliano l’agricoltura molisana. “Il settore primario – ha detto il Direttore Ascolese – sta vivendo una situazione gravissima. Se non si interviene subito e con misure efficaci rischiamo che l’intero settore si fermi”.
A tal proposito, il Presidente Papa ha posto l’accento sulla necessità urgente di attuare una politica di programmazione negli interventi a sostegno del settore per evitare in futuro di dover “rincorrere” le emergenze. “Per questo – ha detto il Presidente rivolgendosi ai candidati – chiediamo alla nuova classe politica regionale un deciso cambio di passo che consenta di mettere in campo una pianificazione indispensabile al sostegno ed al rilancio del settore primario”.
Le criticità di cui soffre l’agricoltura arrivano da lontano ma si sono acuite col passare degli anni. I danni da fauna selvatica, soprattutto cinghiali, rappresentano sicuramente uno dei problemi più sentiti in quanto questi animali, il cui numero è arrivato a circa 40mila in regione, impediscono agli agricoltori di raccogliere quanto seminato, con l’aggravante che il prezzo dei cerali sta sempre più scendendo: Il grano è infatti arrivato ad appena 33 euro al quintale. A ciò si aggiunga che questi animali devastano ogni tipo di colture, ivi compresi il foraggio per l’alimentazione degli animali. Circostanza, questa, che costringe gli allevatori ad acquistarlo. Qui, però, la situazione si complica perché, a causa della fatiscenza della rete viaria regionale, spesso i fornitori si rifiutano di portarlo a destinazione. Una situazione che sta causando l’abbandono delle aree rurali interne che già soffrono della mancanza di servizi e che, non più manutenute dagli agricoltori, sono sempre più a rischio di dissesto idrogeologico.
“Non parliamo – ha spiegato il Presidente Papa riferendosi alla rete viaria – di infrastrutture tecnologiche come ad esempio la rete Internet veloce, ormai vitale per ogni imprenditore, ma di strade, indispensabili a spostarsi sul territorio o di presidi indispensabili come sciole, uffici postali, farmacie…”
Il territorio regionale appare, inoltre, sempre più sfruttato per usi non agricoli. Parchi fotovoltaici a terra o eolici sono ormai ovunque. Coldiretti – ha ribadito il Direttore Ascolese – è favorevole alle fonti rinnovabili per la produzione di energia ma avversa in maniera decisa gli impianti che occupano terreni coltivabili. E’ invece favorevole al fotovoltaico sui tetti o al mini eolico aziendale”.
Altra problematica molto sentita dal mondo agricolo è poi quella che riguarda i Consorzi di bonifica: enti che, oltre alla gestione delle acque per uso irriguo, operano anche per la difesa del suolo. Gravi difficoltà le sta vivendo quello del Basso Molise che soffre di una importante situazione debitoria che potrà essere affrontata e risolta solo con l’intervento della Regione, come più volte chiesto da Coldiretti e dalle altre organizzazioni professionali.
Infine i dirigenti di Coldiretti hanno voluto evidenziare i rischi derivanti dall’avvento del cibo sintetico per cui l’Organizzazione ha chiesto ed ottenuto, con una petizione, la presentazione di una Legge che ne vieti la produzione, la commercializzazione e l’uso in Italia. “Siamo fortemente preoccupati – ha concluso il Direttore Ascolese – per l’impatto devastante che il latte come pure la carne sintetica avrebbe sulla nostra filiera zootecnica. Non ci riferiamo solo agli allevatori ma anche all’industria casearia particolarmente presente in Molise. In regione c’è in gioco il destino di 1200 stalle da latte che producono circa 50mila tonnellate di latte per un valore della filiera lattiero-casearia che si attesta intorno ai 25 milioni di euro, coinvolgendo oltre 5000 addetti a monte a valle della produzione”.
Tutte tematiche, queste, che hanno suscitato grande interesse ed attenzione da parte dei candidati i quali hanno riconosciuto il ruolo centrale e strategico del settore agricolo per l’intera economia regionale. I candidati hanno infatti compreso che attorno al primario ruota un indotto che coinvolge anche gli altri settori produttivi dalla trasformazione al commercio fino al turismo.
Inoltre, la legge sulla multifunzionalità in agricoltura, fortemente voluta da Coldiretti, oggi consente alle imprese agricole di porre in essere una serie di attività come la vendita diretta dei prodotti, la possibilità di offrire degustazioni o accompagnare i turisti in visite guidate sul territorio, con cui è possibile incrementare il proprio reddito e nel contempo offrire ulteriori servizi ai cittadini.
Al termine dell’incontro, tutti e tre i candidati hanno firmato il Manifesto Politico elaborato da Coldiretti, impegnandosi ad adoperarsi nell’interesse della collettività oltre che della categoria affinché le numerose istanze, in esso contenute, possano trovare la giusta attenzione e una efficace soluzione.