Brutte notizie per le coste molisane: su tre punti campionati da Goletta Verde di Legambiente, il 15 luglio, lungo le foci dei fiumi molisani Saccione, Trigno e Biferno ben due sono risultati fortemente inquinati e uno entro i limiti di legge. I prelievi sono stati effettuati alla foce del fiume Saccione, punto campionato per la prima volta nel comune di Campomarino, risultato Fortemente Inquinato; alla foce del fiume Biferno, risultato Fortemente Inquinato e alla foce del fiume Trigno, nel comune di Montenero di Bisaccia, risultato entro i limiti. Quest’ultimo migliora rispetto allo scorso anno quando era risultato fortemente inquinato.
Il Fiume Biferno, per le sue criticità, è anche l’osservato speciale di quest’anno di Goletta Verde. Gli “osservati speciali”, categoria prevista in questa edizione da Legambiente, sono quei punti storicamente critici per i quali Legambiente ha deciso di ripetere i prelievi anche nei mesi che precedono il passaggio della campagna, a supporto della fotografia scattata nei mesi estivi. Il punto attenzionato è stato campionato da Goletta Verde fino al 2019, risultando sempre oltre i limiti di legge. Dopo qualche anno, anche a seguito di segnalazioni ricevute dai cittadini e dalle cittadine, Legambiente è tornata ad analizzare la foce del fiume, ed è effettivamente risultata oltre i limiti anche ai campionamenti effettuati negli scorsi mesi.
I dati sono stati resi noti questa mattina nel corso della conferenza stampa organizzata a Termoli e che ha visto la partecipazione di Andrea De Marco, presidente Legambiente Molise, Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde, Valeria Papili, comitato scientifico Legambiente Molise, Giuseppe Panico, Comandante Capitaneria di Porto Termoli, Fiorenza Del Borrello, assessore all’ambiente Comune di Montenero e Marco Paolilli Treonze, responsabile Coordinamento dell’Area 3 – CONOU.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per consegnare a all’assessore Fiorenza Del Borrello, in rappresentanza del comune di Montenero di Bisaccia, la bandiera di “Comune amico delle tartarughe”, che sancisce l’impegno dell’amministrazione nell’aderire all’omonimo protocollo. L’accordo bilaterale, siglato con Legambiente, fornisce linee guida specifiche finalizzate a gestire le spiagge in maniera tale che diventino luoghi più sicuri e accoglienti per le femmine nidificanti di Caretta c. L’iniziativa fa parte del progetto Life Turltlenest, cofinanziato dal programma Life dell’Unione Europea e finalizzato alla tutela dei nidi di tartaruga marina in Italia, Spagna e Francia.
“Siamo contenti del miglioramento delle analisi alla foce del Trigno – dichiara Andrea De Marco, presidente Legambiente Molise – punto che negli anni ha riportato risultati altalenanti. Resta invece critica la situazione alla foce del fiume Biferno, sito storicamente risultato sempre inquinato, e questo ci fa capire che serve intervenire sulle cause di questa mala depurazione. Il Biferno, tra l’altro, è stato oggetto di un contratto di fiume realizzato nell’ambito del Life Nat.Sal.Mo., documento rimasto chiuso nei cassetti della Regione Molise che potrebbe invece aiutare ad affrontare tali problematiche. Ci preoccupa anche la foce del Saccione la cui situazione, affiancata a quella del Biferno, ci fa capire che la costa sud della regione ha grosse problematiche di depurazione. Da qui, infatti, provengono molte delle segnalazioni che abbiamo ricevuto da cittadini e cittadine preoccupati per situazioni visibilmente critiche. Auspichiamo un intervento delle istituzioni”.
“Nel nostro viaggio lungo le coste italiane abbiamo potuto constatare come le foci dei fiumi siano quasi sempre i punti da attenzionare per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue – dichiara Alice De Marco, portavoce di Goletta Verde. Per non incorrere in nuove sanzioni dalla Comunità Europea dobbiamo efficientare il sistema di depurazione italiano, e non possiamo aspettare ancora. Sono 142 i milioni che tutti noi abbiamo già pagato in bolletta per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, e, se non corriamo ai ripari, questo numerò aumenterà”.
FOCUS DEPURAZIONE
Quest’anno ricorrono i trent’anni della Legge Galli che, nel 1994, rivoluzionò l’organizzazione del servizio idrico integrato, prevendendo una gestione unitaria e integrata per l’insieme dei servizi di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e depurazione delle acque reflue.
È proprio quest’ultima la parte del ciclo su cui si concentrano le campagne di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. La depurazione resta uno dei tasti dolenti nel nostro Paese, con 910 agglomerati per i quali sono state rilevate situazioni di non conformità ai requisiti della Direttiva sulle acque reflue (91/271/CE). Secondo gli ultimi dati disponibili del MASE (dicembre 2023) in Molise c’è un solo agglomerato in procedura di infrazione, Ururi (CB), secondo la valutazione di conformità espressa dalla Commissione Europea.
Nel PNRR sono stati individuati interventi di ammodernamento delle reti fognarie italiane e di adeguamento dei sistemi di depurazione che andranno, in parte, a sanare queste non conformità, in parte a costruire nuove infrastrutture ove prima mancavano. Il decreto ministeriale del 9 agosto 2023 individua 176 progetti che riceveranno il finanziamento dei fondi stanziati. Per la regione Molise, in particolare, sono 5 gli interventi ammessi a finanziamento. Giunta alla 38esima edizione, Goletta Verde pone l’attenzione su diverse tematiche estremamente attuali come la depurazione, la lotta alla crisi climatica, la salvaguardia della biodiversità e la lotta alle illegalità. L’eolico off-shore sarà ancora una volta protagonista di alcune tappe per porre l’attenzione sulle energie rinnovabili e la transizione energetica, perché senza l’energia prodotta dal vento sarà impossibile raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Partner principali della campagna sono: ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, e la media partnership de La Nuova Ecologia. Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. “Il CONOU da 40 anni raccoglie l’olio usato fino all’ultima goccia, perché rispettare l’ambiente significa poter garantire il futuro nei nostri figli prima che il nostro. Questa mission ci accomuna da sempre a Legambiente e ai suoi meravigliosi giovani volontari e volontarie.” ha affermato Marco Paolilli, Responsabile CONOU Coordinamento Area Centro Sud. “L’olio usato va raccolto tutto e rigenerato tutto; per questo stiamo dedicando in questo momento una maggiore attenzione anche ai porti turistici dove via via cerchiamo di operare per offrire ai diportisti la possibilità di consegnare l’olio usato del loro motore in modo agevole e in uno spazio dedicato e ordinato, in stretta cooperazione con le autorità preposte. Il CONOU, quindi, ha un duplice obiettivo, Raccogliere e Rigenerare, pienamente realizzato, e fa da esempio all’Europa e a tutte le economie circolari nascenti di altre filiere di rifiuti che continuano a svilupparsi, sempre più recuperando nuove risorse dai rifiuti anziché inquinare mari e coste” Il monitoraggio scientifico I prelievi di Goletta Verde vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando i laboratori sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli). Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione.
LEGENDA.
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente: INQUINATO = Enterococchi intestinali > 200 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 500 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali > 400 UFC/100 ml e/o Escherichia coli > 1000 UFC/100ml.