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  • Green communities e servizi ecosistemici, Paglione: «Meccanismi compensativi per la montagna che produce acqua»

    Rafforzare le Unioni Montane di Comuni, per sostenere il lavoro dei sindaci e costruire percorsi che favoriscano lo sviluppo economico delle aree montane appenniniche. Ieri a Chieti, in sindaci di montagna dell’Abruzzo, hanno avuto queste rassicurazioni dal vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore Emanuele Imprudente. «Il lavoro insieme è punto fermo del Progetto Italiae del Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie, cofinanziato nell’ambito del programma operativo complementare al Pon Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, per sostenere percorsi di associazionismo vero tra Comuni e per affrontare crisi complesse, climatica e demografica, attraverso le green communities» spiega Marco Bussone dell’Uncem nazionale.

    «Grazie a Uncem Abruzzo per il lavoro fatto e a Uncem Marche, con Giancarlo Sagramola, e a Uncem Molise, con Candido Paglione, per la presenza costruttiva e generatrice di unità» chiude Bussone.
    Presente, dunque, ai lavori, il sindaco di Capracotta, Candido Paglione.

    «Sono stato a Chieti con Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, per parlare delle sfide della Montagna e dell’aggiornamento del Testo Unico degli Enti Locali. – spiega il sindaco – Una interessante conversazione sui temi della nuova fiscalità, dei servizi, del diritto alla salute, dell’ambiente e della crisi climatica. Abbiamo ragionato di Green Communities e di servizi ecosistemici – dell’acqua in particolare – e di come rendere strutturale il meccanismo compensativo a favore delle popolazioni e dei territori delle montagne italiane che custodiscono e salvaguardano le risorse idriche a beneficio di tutti.

    Abbiamo provato a capire come e cosa fare per combattere lo spopolamento e la desertificazione dei tanti piccoli comuni delle montagne italiane, come creare opportunità per restare e magari anche per tornare a investire il proprio futuro nei territori montani. Con servizi adeguati e nuove forme di lavoro. E abbiamo parlato della necessità di fare insieme, di progettare e guardare oltre il proprio campanile, con politiche di qualità che mettano insieme gli interessi dei territori e delle popolazioni. Sappiamo che non è semplice, ma abbiamo il dovere di provarci, prima che sia troppo tardi».

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