I Comuni che si affacciano sul lago di Bomba ospiteranno centinaia di profughi.
Oltre a Pietraferrazzana si parla di arrivi di migranti anche nei centri turistici dismessi o in crisi di Villa Santa Maria, Colledimezzo, Bomba e Pennadomo.
Strutture turistiche abbandonate, dismesse da anni, o con difficoltà economiche, avranno a breve nuova vita grazie al colossale business dei profughi.
Le indiscrezioni che giungono alla nostra redazione, infatti, parlano di una sorta di sostituzione etnica, una vera e propria invasione, in programma per i piccoli centri che circondano il lago di Bomba. Complice la Prefettura di Chieti che autorizza l’apertura di centri di accoglienza migranti anche a vantaggio di cooperative che hanno già dato prova, perché smascherate dai Nas dei Carabinieri, di non rispettare le norme.
Pietraferrazzana è alle prese con l’imminente apertura di un centro profughi. Un borgo con cento residenti, dovrebbe ospitare oltre cinquanta richiedenti asilo, sedicenti profughi secondo gli illuminati burocrati della Prefettura. Una sostituzione etnica appunto. Un’ipotesi che sta creando tensioni sociali nella piccola comunità residente.
Ma sorte analoga avrà, nel breve periodo, anche Bomba, dove si parla addirittura di più di settanta arrivi, già nei prossimi mesi.
Idem per Villa Santa Maria, Colledimezzo e Pennadomo.
Insomma, visto che il turismo non decolla, i centri lacustri del lago di Bomba si butteranno in un altro business, sicuramente più redditizio, quello della solidarietà a pagamento. Poi, in realtà, gli imprenditori e le coop faranno milioni, mentre alle comunità locali resteranno le briciole e qualche posto di lavoro pagato poco e male.
Francesco Bottone
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