il Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” presenta domani – sabato 27 aprile -, nella sala consiliare di Palazzo San Francesco, alle ore 18, la raccolta di versi e fotografie “Come velame che cade. Viaggio lirico nelle terre di Molise” di Valentino Campo e Pino Bertelli. A presentarlo Fabrizio Meo del CSAM. Intervengono: Ida Di Ianni, direttore editoriale della Volturnia Edizioni e l’autore Valentino Campo. Le letture dei brani scelti dall’opera sono a cura di Cristina Piccinno. Introduce Ida Cimmino, presidente del Centro Studi Alto Molise.
IL LIBRO
dalla prefazione “Il tempo è la terra” di Rossano Pazzagli
«[…] Le poesie e le immagini qui raccolte rompono la cappa grigia, aprono fessure nel suolo e squarci nel cielo, disegnando un paesaggio mosso, solido e inquieto, esteriore e interiore. Così ci accorgiamo che quella dissonanza, quell’alterità e quello spazio che sembrava vuoto, possono diventare un pieno, un gradino per salire più su, suscitando una nuova attenzione per una terra che dai Sanniti a oggi ha tessuto, incessantemente, la tela preziosa dei campi coltivati, dei boschi, dei paesi e dei tratturi che legavano il piano alla montagna, il mare all’entroterra. In questo, il Molise diviene metafora, specchio di tutte le terre marginalizzate da una modernità passeggera e stanca, e il libro diventa anche un invito per una ritrovata coscienza dei luoghi, della terra e del cielo; a un riavvicinamento amorevole alla terra che ci nutre di profano e di sacro, non tanto raccontata ma interpretata con parole immagini fortemente evocative: pietra, alberi, acqua, strade… sono i capisaldi di una struttura poetica alla quale si aggrappano le foto insolite di Bertelli, anch’esse una sfida…»
GLI AUTORI
Valentino Campo è nato e vive a Campobasso dove insegna Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico Statale “A. Romita”. Ha diretto insieme a Luigi Fabio Mastropietro, il “Quaderno internazionale di segni contemporanei AltroVerso”. Ha pubblicato per le edizioni Lietocolle la silloge “L’arte di scavare pozzi”. E’ presente in diverse antologie. Tra le altre: “Dalla lirica al discorso poetico – Storia della poesia italiana (1945-2010) (a cura di G. Linguaglossa, Edilet, 2011)”, “Dopo il Novecento” (a cura di G. Linguaglossa, Società Editrice Fiorentina, 2013, “Tardomoderni” (a cura di Ivan Pozzoni, Limina Mentis, 2015), “Il rumore delle parole -28 poeti del Sud” (a cura di G. Linguaglossa, Edilet, 2015). Suoi testi poetici e saggi critici sono apparsi su riviste e siti web di letteratura. Attualmente è impegnato nella traduzione poetica di testi dell’Antico Testamento.
Pino Bertelli (Piombino, 23 aprile 1943) è un fotografo, cineasta e scrittore anarchico. Dal 1960 al 1986 lavora come operaio siderurgico in una fabbrica nella sua città natale. Ispirato da Pier Paolo Pasolini, inizia a fotografare il cambiamento strutturale a Piombino diventando un “fotografo di strada”. Nel 1999 riceve il Premio Castiglioncello per la fotografia sociale, nel 2004 il Premio Internazionale Orvieto, per il miglior libro di reportage, Chernobyl. Ritratti dall’infanzia contaminata. Nel 2002 viene incaricato dall’amministrazione regionale toscana di fotografare le persone nei loro luoghi di lavoro, opera dal titolo La Toscana del lavoro. Una parte del suo archivio fotografico è depositata all’Università di Parma, il fondo Pino Bertelli (circa 5.000 libri) è consultabile nell’Archivio Famiglia Berneri? Aurelio Chessa (Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia), un fondo fotografico (200 ritratti piombinesi dal 1982 al 1994) è nell’Archivio Storico del Comune di Piombino. Una selezione delle sue fotografie è presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. Il suo progetto Contro tutte le guerre è stato esposto alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia nel 2011. Fa parte di Reporters sans frontières.