Lupi avvistati nel territorio comunale di Chieti, nei canaloni che scendono dalla collina verso il fiume Pescara. Le segnalazioni si susseguono da qualche giorno e questa mattina alcune foto sono comparse sul web.
«È confortante notare – commenta la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – che i commenti che accompagnano le immagini sono al momento tutti estremamente corretti: in tanti sottolineano giustamente che un lupo è meno pericoloso per l’uomo di un cane di grossa taglia e che la sua presenza rappresenta l’unico sistema di controllo veramente efficace della popolazione di cinghiali che invece sotto la ormai decennale pressione dei cacciatori continuano ad aumentare, come il WWF sottolinea da tempo e come diversi studi in varie parti del mondo hanno ben dimostrato».
Appena qualche giorno fa (il 17 scorso) era stato il WWF Abruzzo a intervenire in seguito alle ripetute segnalazioni sulla presenza di alcuni lupi in Val Pescara, al confine con il territorio teatino. Potrebbe essere anche questa l’origine degli individui visti intorno a Chieti. Dalla vallata i lupi si spostano, seguendo le prede, e i valloni rappresentano per loro un prezioso corridoio faunistico. La presenza di un animale selvatico vicino ad abitazioni o centri abitati comporta l’obbligo di mettere in atto piccoli accorgimenti per evitare il sorgere di problemi: non avvicinarsi ai lupi se causalmente si incontrano e meno che mai cercarli nel territorio, evitare di lasciare gli animali domestici e di allevamento incustoditi o in ricoveri poco idonei, non abbandonare rifiuti o altre possibili fonti alimentari nell’ambiente.
Il Lupo (Canis lupus) è una specie protetta da normative nazionali e internazionali anche perché ha un’importanza fondamentale negli ecosistemi naturali, controllando la dimensione delle popolazioni delle sue prede ed eliminando le carcasse degli animali morti per cause naturali. La convivenza tra il lupo e gli uomini è possibile e percorribile, come ben sanno le Guardie WWF già accorse diverse volte in Val Pescara. Il WWF ha comunque richiesto un intervento istituzionale per la corretta gestione della convivenza scrivendo alla Regione Abruzzo e agli organi di polizia anche per mettere a disposizione l’esperienza di gestione dei conflitti maturata nelle nostre Oasi WWF dove, sia in territori montani sia in quelli più agricoli e collinari, da anni collaboriamo con le imprese presenti e con la collettività tutta per attuare sistemi di protezione degli allevamenti, per organizzare incontri di sensibilizzazione per la popolazione, per diffondere buone pratiche di convivenza con i grandi carnivori.