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  • Missioni, chiude il centro CASA di Agnone fondato da Elisetta D’Onofrio

    AGNONE. Lisetta D’Onofrio, il medico missionario agnonese fondatrice dell’Associazione CASA (Cooperazione Attività Sociali Assistenziali) che ha speso l’intera vita in Ciad e poi ad Agnone con alcuni ciadiani, invalidi e bisognosi di cure specialistiche, chiude il suo centro e si ritira a vita privata.

    “Le mie attuali condizioni di salute e la mia non più giovane età – scrive nel suo periodico la D’Onofrio- mi impongono di interrompere le attività di raccolta di fondi da destinare, tramite l’Associazione CASA, alle iniziative benefiche delle quali ci siamo occupati con tanta dedizione ed altruismo in tutti questi anni. Nel ringraziarvi di cuore per tutto il prezioso sostegno che mi avete assicurato in questi anni, vi invito ed esorto a proseguire la vostra opera di sostegno a favore delle popolazioni dell’Africa”.

    Elisa D’Onofrio è nata a Poggio Sannita il 9 dicembre 1938. Dopo il liceo ad Agnone frequentò la neonata “Università Cattolica” a Roma, laureandosi in medicina e chirurgia il 7 novembre 1968. Un grave incidente d’auto, le fu causa di vari interventi chirurgici ed una permanente invalidità alla gamba sinistra. Nel maggio del ’73, si recò in Ciad a Bébédjia ed al suo rientro in Italia si fece promotrice dell’istituzione di un centro di raccolta aiuti (Comitato di Lodi) collegato con la Missione dei Frati Minori Cappuccini in Ciad diretta da Padre Celestino Ciricillo. Nel 1975 si trasferì a Bébédjia per farsi medico di “brousse” creando fra l’Italia ed il Ciad un ponte di solidarietà. Inizia il suo lavoro di medico missionario per salvare centinaia di bambini. Negli anni, il Centro Sanitario di Bébédjia, è diventato importantissimo. 16 ettari recintati, parte dei quali adibiti a frutteti, 25 edifici, un ospedale con 60 posti letto, un centro per poliomielitici abilitato per interventi chirurgici ed attività fisioterapica, un poliambulatorio, 12 infermieri a cui sono da aggiungere altri operatori inviati dal governo del Ciad; scuole per l’alfabetizzazione, di formazione professionale con corsi di artigianato, cucito, tessitura, maglieria e igiene. In questo centro affluiscono numerosi malati, assistiti da infermieri formati dalla dott.ssa D’Onofrio. Nel luglio del 1979 il Papa S.S. Giovanni Paolo II° riceve, in udienza “Lisetta” alla quale rivolge la seguente frase: “Andate là dove le mie mani non possono arrivare! Siate le mie mani nel mondo che soffre!”.

    Nel 1991, insieme con alcuni ragazzi ciadiani, invalidi e bisognosi di cure specialistiche, Elisa rientra in Italia dopo aver affidato l’opera socio-sanitaria di Bébédja al Vescovo Mons. Michele Russo. Ad Agnone continua ad esplicare opera di volontariato legata al Centro Missionario Diocesano di Trivento. Fonda l’Associazione C.A.S.A.–Onlus e ne cura il suo periodico “Spezziamo il pane”. D’Onofrio continua a raccogliere ed inviare aiuti per l’opera di Bébédjia; provvede, inoltre, alle necessità della comunità africana residente in Agnone, si interessa di altri paesi (Burundi e Rwanda) e di persone che hanno particolare bisogno di aiuto.

    Vittorio Labanca 

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