AGNONE – Riceviamo dal Partito Democratico di Agnone e dal gruppo Nuovo Sogno Agnonese e pubblichiamo:
La manifestazione indetta dai Comitati a difesa della sanità pubblica in Piazza Montecitorio, lo sciopero generale delle categorie pubbliche e private, aprono una pagina decisiva per difendere il nostro diritto alla salute, per il futuro della sanità e dello sviluppo molisano.
Una pagina che richiama ogni rappresentante politico, ogni organo istituzionale, ciascun organismo di stampa, ogni persona, a fare la propria parte.
Per attirare l’attenzione del Governo sulla necessità di garantire anche in Molise il diritto alla salute richiamato come diritto fondamentale di ogni individuo dall’articolo 32 della Costituzione. Per riequilibrare il peso della sanità privata rispetto alla spesa sanitaria regionale complessiva. Per garantire, proprio nei luoghi che non contano, il superamento del dogma dei numeri. Alle ragioni di questa battaglia e ai difensori di questi diritti abbiamo tentato di dare voce e centralità nelle risposte che il Partito Democratico a livello politico ed istituzionale deve e dovrà impegnarsi a dare
alla cittadinanza. Nell’ambito di questo lavoro si inseriscono l’incontro di lunedì 16 dicembre con il Ministero della Salute. All’esito di questo lavoro, si terrà, alle 11.30, l’incontro con il Ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano.
Il sostegno al documento che i comitati e sindacati regionali presenteranno congiuntamente si accompagnerà alla richiesta, al Ministro Provenzano, di un impegno a tutela del diritto alla salute per gli ospedali di area particolarmente disagiata nell’ambito della Strategia nazionale delle aree interne. Obiettivo della Strategia è quello di migliorare ed incrementare i servizi essenziali che, come la sanità, costituiscono le precondizioni di sviluppo per le aree interne. Nel perseguimento di quest’obiettivo devono essere ovviamente garantite le strutture già esistenti come il presidio ospedaliero di area particolarmente disagiata di Agnone.
L’impegno per difendere i nostri diritti fondamentali è reso più gravoso dalla preoccupante assenza di garanzie da parte del governo regionale, confidiamo però nella forza di tante persone che con dignità vogliono continuare ad abitare il nostro territorio.