«L’odierna discussione sul Piano Sociale Regionale in Consiglio regionale è fonte di profonda delusione e amarezza. Abbiamo visto – e non è la prima volta – una maggioranza sorda alle necessità di un territorio che chiede unicamente attenzione per i suoi cittadini più fragili».
La denuncia è di Candido Paglione, sindaco di Capracotta, in merito alla decisione di tagliare l’ambito sociale di Agnone, accorpandolo a quello di Isernia.
«Un territorio che, attraverso i suoi sindaci, non rivendica privilegi, ma il diritto a un’adeguata attenzione per le persone più fragili e in stato di bisogno, conformemente alle funzioni costituzionali degli enti locali in materia di politiche sociali. – continua Paglione – Invece la maggioranza procede, incurante, ignorando le voci dei territori, quei “luoghi dello scarto” menzionati da Papa Francesco».
«L’approvazione di un Piano Sociale che dimezza gli ambiti territoriali, riducendoli da sette a tre, è uno schiaffo in piena faccia alle aree interne e chi vi abita, che sono poi i più deboli. – va giù duro Paglione – Per quanto mi riguarda, l’Ambito Sociale di Agnone era l’ultimo presidio rimasto al servizio delle persone più bisognose che vivono nel territorio oggettivamente più difficile e disagiato della nostra regione. A questo punto si è toccato davvero il fondo. La domanda è inevitabile: a chi giova tutto questo? Fino a dove ci spingeremo?».