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  • Premio “Michele Cinone”: l’anguilla transumante dello chef Lorenzo Vizzoca di Capracotta convince la giuria

    L’Istituto Alberghiero “San Francesco Caracciolo” di Agnone si è trasformato in un palcoscenico di eccellenza culinaria, ospitando la quarta edizione del prestigioso Premio “Michele Cinone”. Promosso dalla delegazione di Isernia dell’Accademia Italiana della Cucina, questo evento rappresenta ormai un appuntamento imprescindibile per chiunque desideri celebrare la tradizione e il talento nella gastronomia.

    Quest’anno, il tema prescelto dall’Accademia era “I legumi nella cucina della tradizione regionale”, un argomento che ha permesso ai partecipanti di esplorare le infinite potenzialità di questi ingredienti simbolo di sostenibilità, biodiversità e cultura gastronomica. Non un semplice concorso, ma un vero e proprio percorso formativo che, nei mesi precedenti l’evento, ha visto i giovani chef coinvolti in lezioni tematiche e laboratori guidati da esperti del settore.

    Cinque studenti si sono sfidati in una gara all’insegna della tecnica e della creatività: Chiara Ricci, Francesca Romana Diana, Lorenzo Vizzoca, Emanuel Cesaro e Aya Boukar. Supportati da sei aiuti cuochi e da un regolamento che ha valorizzato igiene, riduzione degli sprechi e riuso creativo, i concorrenti hanno presentato piatti che hanno saputo interpretare il tema con eleganza e personalità.

    La vittoria è andata a Lorenzo Vizzoca, che ha conquistato la giuria con il piatto “Anguilla transumante: hummus di piselli e anguilla laccata di pomodorini confit”. Una creazione che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, esaltando i sapori locali attraverso una raffinata tecnica esecutiva e un abbinamento impeccabile con il vino Fannia, delle Cantine Campi Valerio.

    Gli altri piatti in gara non sono stati da meno:

    Chiara Ricci: “Cocktail Amuse-Bouche”, una mousse di fagioli accompagnata da tarallo e ventricina croccante, abbinata a Ops Consiva Extra Dry.

    Francesca Romana Diana: “Ceci Natalizi di Agnone”, una zuppa di ceci con sfere di baccalà e patate, accostata a Per una Rosa Tintilia Rosé.

    Emanuel Cesaro: “Aspettando Capodanno”, paccheri fritti ripieni di crema di ceci e cotechino su coulis di zucca e crema di caciocavallo, con Tintilia del Molise Rosso.

    Aya Boukar: “Hawa Elmilad – Aria di Natale”, un biscotto farcito di crema di ceci e cioccolato caramellato, accompagnato da Fontana Fredda Asti.

    A giudicare le creazioni una giuria di altissimo livello, composta da chef e professionisti di fama. Tra loro spiccava Stefania Di Pasquo, chef del ristorante “Mammi’”, recentemente insignita di una stella Michelin, simbolo dell’eccellenza culinaria molisana. La presenza di personalità come Giovanni Colarusso, Adriano Cozzolino, Maria Giovanna Maj e Gaetano Minervini ha conferito ulteriore prestigio all’evento.

    Il Premio “Michele Cinone” non è solo un riconoscimento al talento culinario. L’evento mira a creare una rete tra istituzioni, chef e operatori del settore, promuovendo le potenzialità del territorio molisano. Gli studenti, infatti, non si sono limitati a gareggiare: hanno imparato a valorizzare ingredienti semplici, a collaborare e a esprimere una visione gastronomica che guarda al futuro senza dimenticare le radici.

    Il Molise, spesso definito una regione “marginale” per la sua posizione geografica e le difficoltà economiche, è in realtà un territorio ricco di storia, cultura e biodiversità. L’impegno di istituzioni come l’Accademia Italiana della Cucina e l’Istituto Alberghiero di Agnone è cruciale per invertire questa narrazione, dimostrando come le risorse locali possano diventare motore di innovazione e crescita. I legumi, protagonisti di questa edizione, incarnano perfettamente questa filosofia: alimenti semplici, ma capaci di raccontare storie antiche e di adattarsi alle più moderne esigenze culinarie.

    Il premio, offerto dalla famiglia Cinone in memoria del dott. Michele Cinone, vice delegato dell’Accademia e promotore instancabile della cultura gastronomica, è un simbolo di come la memoria possa diventare il motore del futuro. Con un riconoscimento del valore di 500 euro e una pergamena commemorativa, l’iniziativa ha dato valore al talento dei giovani chef e ha offerto loro un incentivo a credere nelle potenzialità del territorio.

    La quarta edizione del Premio “Michele Cinone” si è conclusa con un messaggio chiaro: il Molise è una terra ricca di risorse e opportunità, e i suoi giovani sono pronti a portare avanti la tradizione gastronomica con passione e innovazione. Eventi come questo sono la prova tangibile di quanto si possa fare per valorizzare il patrimonio enogastronomico italiano, trasformando la cucina in un vero e proprio veicolo di cultura e identità.

    Per l’Accademia Italiana della Cucina- Delegazione di Isernia

    Angelica Pallotta

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