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  • Profughi a Campodipietra, il sindaco sbotta: «Non è giusto che i migranti abbiano più diritti dei miei concittadini»

    CAMPODIPIETRA – Riceviamo dal sindaco di Campodipietra (CB), Peppe Notartomaso, e pubblichiamo:

    Ieri mattina, ore 12, incontro in prefettura a Campobasso dal tema: SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), in pratica si cerca di convincere i sindaci all’attivazione di questi centri. In mancanza, il rischio che si corre è quello di vedere la realizzazione di CAS (centri di accoglienza straordinari) a seguito di gara pubblica aperta ai privati. Non sono contro le politiche migratorie, soprattutto in favore di chi fugge da guerre, carestie, persecuzioni e altri fenomeni di grave disagio socio-economico. Sono, tuttavia, convinto che la maggior parte dei migranti che arriva presso le strutture molisane ed italiane più in generale non risponda a questi esempi innanzi citati, anzi. Per poter attuare una politica migratoria verso il nostro paese bisognerebbe innanzi tutto creare le condizioni affinché ciò possa avvenire nella più assoluta tranquillità garantendo prima di tutto lavoro ai cittadini Italiani. Nel mio piccolo comune, che pure soffre la crisi in termini sociali, occupazionali ed economici non voglio neanche immaginare che possa arrivare gente qualunque cui si garantiscano più diritti dei miei concittadini, soprattutto di quelli più sfortunati che sono stati ha lasciati indietro. Mi opporrò con tutti gli strumenti legali, giuridici e tecnici che le norme mi mettono a disposizione per evitare che Campodipietra si trasformi in un paese dove regni il caos, il degrado e le disparità di diritti. Mi appello alla sensibilità del Prefetto affinché ciò non avvenga. Si intervenga alle origini di questo fenomeno per arginarlo anziché chiedere sacrifici a chi oggi non può permetterseli. Non abbiamo un vigile urbano e le altre forze di polizia, con il poco personale a disposizione, fanno fatica ad essere costantemente presenti sul territorio e, pertanto, si rischierebbe di non poter garantire quel minimo di ordine pubblico necessario al viver civile.

     

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