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  • Rapinano un passante rubandogli il telefono, arrestati pochi minuti dopo dai Carabinieri

    Nella tarda serata di ieri, in Via Lago di Capestrano, a Pescara, alle 23:45 circa, un giovane italiano, visibilmente scosso e in evidente stato di shock, ha attirato l’attenzione di una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pescara. Lo stesso faceva presente ai militari che poco prima era stato rapinato.

    Secondo quanto ricostruito, la vittima si trovava seduto su una panchina intento a leggere dei messaggi sui social tramite il proprio smartphone, quando è stato avvicinato da due uomini, entrambi di nazionalità straniera. I due si sono avvicinati con fare deciso: uno, si è posizionato di fronte alla vittima, osservando attentamente i dintorni. Il complice, si è avvicinato al giovane pronunciando le parole: “Che bello quel telefono”, per poi strapparglielo di mano. Alla reazione della vittima che ha tentato, invano, di riprendersi il device, il rapinatore non ha esitato a minacciarlo apertamente. Parole accompagnate da una spinta violenta al petto che lo ha fatto cadere dalla panchina, consentendo ai malviventi di impossessarsi del telefono, per poi darsi alla fuga.

    Pochi istanti più tardi, il malcapitato, ha incrociato una pattuglia dei Carabinieri in servizio in quell’area, ai quali ha raccontato l’accaduto e descrivendo minuziosamente gli aggressori. I militari, pertanto, si sono immediatamente messi alla ricerca dei due individui, intercettandoli nei pressi di un’abitazione. I due uomini, accortisi della presenza della pattuglia, hanno tentato di nascondersi tra i cespugli di un’area degradata, nota per essere frequentata da tossicodipendenti, ma il loro tentativo è stato vano.

    I Carabinieri hanno bloccato entrambi i sospettati che, una volta condotti in caserma, sono stati immediatamente riconosciuti dalla vittima come gli autori della rapina. La successiva perquisizione personale ha dato esito positivo, in quanto, nelle tasche dei pantaloni del 26enne è stato rinvenuto il telefono sottratto poco prima, completo di cover, al cui interno vi era il codice fiscale della vittima.

    Il dispositivo mobile è stato restituito al legittimo proprietario dopo il formale riconoscimento. Nel frattempo, il giovane rapinato, che lamentava dolori al torace a seguito della spinta, è stato soccorso da personale sanitario del 118, pur rifiutando il trasporto in ospedale.

    I due arrestati, tradotti presso la Casa Circondariale di Pescara così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, fatta salva la loro presunzione di innocenza fino a sentenza di condanna definitiva, dovranno rispondere del reato di rapina aggravata in concorso.

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