• Editoriale
  • Regionali, la sfida del M5S parte dalle aree interne

    Parte dalle aree interne quelle più martoriate, abbandonate, bistrattate, depauperate dalla classe politica, la sfida del Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Giunta regionale. La scelta di Andrea Greco da Agnone quale massimo referente allo scranno più alto dell’esecutivo di Palazzo Vitale, sembra manna dal cielo per risollevare le sorti di un territorio ormai sull’orlo del baratro. Non avrà la bacchetta magica Andrea Greco che tuttavia conosce le reali problematiche della periferia come del resto quelle di un Molise che finalmente ha deciso di voltare pagina. Lo ha dimostrato alle scorse Politiche con l’elezione di quattro parlamentari pentastellati che hanno demolito vecchi schemi e logiche catalizzando la fiducia di un popolo  desideroso di rialzare la testa. Un primo segnale forte, inequivocabile, è stato lanciato a dimostrazione che quando si vuole si può voltare pagina. Ciò nonostante, siamo dell’avviso, che la vera partita si giocherà il 22 aprile quando con la stessa matita i molisani saranno chiamati a spazzare via anni di oblio, umiliazioni, emarginazione e fughe da una terra troppo spesso amara, causa clientele, ricatti e squallide connivenze tra pubblico e privato. A differenza di centrodestra e centrosinistra, che continuano a litigare per decifrare il candidato presidente, il M5S ha dimostrato di avere le idee chiare. L’augurio è quello che possa averle anche in merito ai programmi che restano la stella polare per una compagine chiamata a cambiare le sorti della XX regione d’Italia. L’opportunità, insomma, è di quelle imperdibili principalmente per quei centri che rivendicano pari diritti e dignità con chi oggi giorno possiede maggiori servizi e sbocchi. E’ questo un treno che probabilmente non transiterà mai più, quindi è di vitale importanza salirci sopra in maniera convinta e determinata. Il Molise tutto, ma principalmente le aree interne, sono ad un bivio cruciale: imboccare la strada giusta resta la priorità assoluta se si vuole salvaguardare l’autonomia e l’identità di un popolo troppe volte abbagliato da promesse e proclami da marinai o nel caso specifico fatte da politicanti senza scrupoli  che hanno pensato esclusivamente ai propri interessi. E’ questo il momento di urlare basta a chi continua a prenderci quotidianamente per i fondelli. La candidatura di Andrea Greco, un ragazzo di soli 33 anni, figlio di un territorio che vive il devastante fenomeno dello spopolamento, può davvero rappresentare il punto di ripartenza per quanti non vogliono rassegnarsi o continuare ad elemosinare un posto di lavoro per crearsi una famiglia e pensare ad un futuro migliore per i propri figli. Infine con un pizzico di orgoglio rimarchiamo che mai prima d’ora si era annotata la candidatura alla carica di presidente di un altomolisano. Un motivo in più per mandare a quel paese la vecchia classe politica, che statene certi, tornerà a farsi viva per fare promesse e proclami da marinaio alla vigilia del voto. All’occorrenza fatevi trovare pronti e replicate pure che a questo giro possono anche andare a farsi fottere. Scusate il francesismo, ma è arrivato davvero il momento.

    di Maurizio d’Ottavio

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