«Il reparto di Medicina, l’unico operativo all’interno dell’ospedale di Agnone, ha una dotazione di organico che permette di garantire la continuità assistenziale senza turni “massacranti” per il personale infermieristico». La replica alle polemiche dei giorni scorsi, in merito al carico di lavoro cui sono sottoposti gli infermieri del “Caracciolo”, arriva dal facente funzioni di primario, il dottor Franco Paoletti. Il dirigente medico con pacatezza, ma con altrettanta fermezza, respinge al mittente, dunque, le accuse di sottoporre il personale a turni «massacranti».
«Qualche problemino c’è, per via di alcune esenzioni che spettano al personale, – riprende Paoletti – e forse un paio di turnisti in più, tra il personale infermieristico, farebbe sicuramente comodo, ma davvero parlare di turni “massacranti” con una dotazione di appena quattordici posti letto mi pare una esagerazione. Al massimo qualche difficoltà si registra tra il personale medico, non certo tra gli infermieri. Le turnazioni che vengono effettuate sono assolutamente legittime, in linea con i contratti, e non è affatto vero che il personale non può godere di ferie e permessi; vengono regolarmente concessi. Probabilmente non si è più abituati ad un carico di lavoro aumentato, ma comunque assolutamente gestibile, che non si registrava al “Caracciolo” ormai da decenni».
Mette i puntini sulle proverbiali “i” il facente funzioni di primario dell’ospedale di area particolarmente disagiata di Agnone, senza tuttavia polemizzare né accusare il personale dipendente, anzi «invitando a remare tutti insieme in un’unica direzione, che è quella del rilancio di una struttura ospedaliera che solo qualche mese fa si dava per prossima alla chiusura». Una inversione di tendenza c’è stata in effetti, con il numero di ricoveri che è tornato ad aumentare grazie anche alle nuove professionalità in servizio al “Caracciolo”.
«L’ospedale di Agnone torna ad essere “appetibile” per l’utenza e i continui ricoveri di pazienti provenienti da tutta la regione Molise lo dimostrano. – riprende Paoletti – Questo mi sembra un dato incontrovertibile e da sottolineare. Prima c’erano zero medici e zero pazienti, una struttura sanitaria prossima alla chiusura; oggi ci sono medici, infermieri e pazienti. Addirittura ci sono medici che accettano di venire a lavorare ad Agnone, non succedeva più da anni, perché scommettono lavorativamente e professionalmente su questa struttura ospedaliera. Motivare medici e infermieri a venire ad Agnone non è stato semplice, ma ci siamo riusciti; questi sono dati oggettivi. E già tre medici, nell’anno appena trascorso, hanno scelto come sede di lavoro il “Caracciolo”, una sorta di regalo al territorio e all’assistenza sanitaria di prossimità. Poi se con quattordici posti letto qualcuno parla di “turni massacranti” e di personale stressato, beh evidentemente siamo su due linee interpretative piuttosto divergenti. Altrove si metterebbero a ridere…».
Insomma un invito a restare ancorati alla realtà dei fatti, questo sembra l’appello rivolto dal facente funzioni di primario, Franco Paoletti, perché con “appena” quattordici posti letto occupati in Medicina in effetti non serve un esercito di infermieri. Al netto di questa questa piccola polemica intestina, ormai chiarita ogni oltre ragionevole dubbio, il dottor Paoletti annuncia quello che è la dimostrazione pratica dell’effettivo rilancio dell’ospedale “Caracciolo” di Agnone. A breve tempo, infatti, sarà attivato un innovativo ambulatorio di Pneumologia.
«Grazie alla professionalità e alla disponibilità della dottoressa Ambra Castagnacci, – spiega il primario facente funzioni – il “Caracciolo” sarà il primo ospedale in tutta la regione Molise ad avere questa specialistica». Insomma, un fiore all’occhiello davvero esclusivo per un ospedale di area disagiata dato per spacciato appena qualche mese fa, in grado di rendere quella struttura sanitaria ancor più appetibile per l’utenza, magari anche da fuori regione, innescando quel meccanismo tanto caro all’Asrem e alle casse regionali detto “mobilità attiva”.
E anche in merito alle nuove apparecchiature diagnostiche annunciate da Asrem, prima fra tutti la Tac, il dottore Paoletti è fiducioso: «Mi risulta che l’acquisto delle apparecchiature sia già stato deliberato, anche se non ho riscontri in merito ai dettagli della tempistica nella effettiva consegna. L’ospedale di Agnone è, in controtendenza rispetto agli ultimi decenni, effettivamente in ripresa. Questo credo sia incontrovertibile, sia in termini di pazienti che aumentano giorno per giorno, sia per quanto riguarda le nuove professionalità mediche già in servizio. Polemizzare a tutti i costi non serve al territorio, né ci aiuta in questa impresa di rilancio di una struttura ospedaliera importante e per troppo tempo dimenticata. Di pugnalate alle spalle, sinceramente, non ne sentiamo affatto il bisogno».
Francesco Bottone