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  • Scabbia tra i profughi ospiti nel Vastese, ma la Asl smentisce

    SCABBIA tra i profughi ospiti nel Vastese, ma la Asl smentisce.

    Il dottor Rosati precisa: «Non ne ho avuto comunicazione da chi gestisce il centro, ma non sarebbe comunque un problema, basta trattarla con delle semplici pomate reperibili in farmacia».

    La voce circolata insistentemente in questi giorni è di un presunto caso di scabbia registrato in uno dei centri profughi attivi nel Vastese. Le voci vanno verificate e per farlo l’Eco ha contattato il dottor Emidio Rosati, (a destra nella foto accanto, ndr) responsabile della gestione dei flussi migratori della Asl.a destra, Emidio Rosati, referente Asl per la gestione dei flussi migratori

    «Non ho avuto alcuna comunicazione in merito da parte dei gestori della struttura cui si riferisce il presunto caso di scabbia. – spiega il dottor Rosati – Tuttavia, se anche fosse confermato, non sarebbe un problema. La scabbia non è l’ebola. E’ vero che è infettiva, ma basta tenere isolato per qualche giorno il paziente e la cosa si chiude in poco tempo. Non c’è il rischio di un’epidemia, sia chiaro. Si tratta di lesioni cutanee che vanno trattate, a domicilio, con pomate che si trovano in farmacia. Quando ho preso parte alle operazioni di primo soccorso in Sicilia ne sbarcavano a decine con la scabbia, ma non hanno mai rappresentato un problema. Ripeto, anche se il caso nel Vastese fosse confermato basterebbe isolarlo e trattarlo opportunamente con la terapia prevista, senza rischi per la salute pubblica».

    Nessun caso di scabbia, dunque, nei centri di accoglienza del Vastese. Caso chiuso.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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