Quale sarà la qualità dei cibi che saranno somministrati ai pazienti? Se le cucine dell’ospedale ‘Caracciolo’ dovevano essere proprio chiuse per una “durata presunta di quattro mesi” (testuale dicitura dell’Asrem), perché non affidare il servizio ad un ristorante del posto? Chi garantirà la colazione ai degenti? Cosa accadrà quando neve e ghiaccio renderanno le strade impercorribili o richiederanno un tempo maggiore per raggiungere Agnone? La cifra assegnata alla ditta è congrua o, come sembra di capire, spropositata per il solo trasporto dei pasti?
Sono queste i quesiti che Andrea Greco, capogruppo del M5S in Regione pone ai vertici Asrem all’indomani del provvedimento che di fatto chiude le cucine del ‘San Francesco Caracciolo’ e assegna l’esternalizzazione del trasporto pasti dal Veneziale di Isernia per Agnone e Venafro ad una ditta (la RI.CA. Srl) del napoletano. L’importo dell’operazione per quattro mesi sarà di 35mila euro.
“Una cifra – che a detta di Greco – è antieconomica soprattutto se si considera il regime di commissariamento e il Piano di rientro a cui è sottoposta da anni la Regione riguardo il comparto sanità. L’esternalizzazione del servizio è dettato dalla carenza di personale – aggiunge il consigliere regionale -, ma appare evidente che con l’identica somma si potevano assumere diversi cuochi, che sul posto, avrebbero fornito un servizio di qualità. Non ci vuole un mago per capire, che tra preparazione e il trasporto da Isernia ad Agnone, trascorrerà almeno un’ora e mezza, condizioni meteo permettendo”.
Di seguito la stoccata alla classe politica. “La verità è una sola, quella che nonostante cambino i presidenti, i direttori e i manager, il modus operandi è identico al passato, ovvero sperperare denaro pubblico con un aggravio della pressione fiscale sulle tasche dei cittadini molisani”.
In definitiva Greco non risparmia neppure il sindaco di Agnone. “Con un post su facebook il primo cittadino di Agnone e presidente della Provincia di Isernia scrive che la decisione presa dall’Asrem è “solo temporanea”, malgrado quest’ultimo aspetto è da certificare nero su bianco. Al posto di Saia non avrei perso un solo istante per intervenire sull’argomento per tutelare pazienti e cittadini. Per questa ragione – conclude – presenterò una interrogazione in Regione per fare luce sull’argomento che penalizza i territori dell’alto Molise e del Venafrano”.