Dal dottor Benedetto Potena, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale Caracciolo di Agnone, riveviamo e ben volentieri pubblichiamo.
Avendo preso visione dell’articoli pubblicati negli ultimi giorni aventi oggetto la tenda pretriage crollata sotto il peso della neve, mi sento in obbligo di produrre alcune precisazioni.
1) La tenda pretriage è stata montata all’inizio della pandemia nel mese di Marzo 2020 su precisa richiesta degli operatori del Pronto Soccorso e della Direzione Sanitaria. La struttura è stata fornita e montata dal personale della Protezione Civile Regionale ed è stata sostituita con un’altra più confortevole dopo circa un anno. Contemporaneamente è stata allestita anche una stanza pretriage nel passo carraio, esterna al fabbricato.
2) Entrambi gli ambienti sono forniti di sistema di condizionamento e dotate delle attrezzature necessarie, anche grazie alle donazioni pervenute al reparto di Pronto Soccorso da parte sia di privati, sia di associazioni.
3) Praticamente tutti gli Ospedali italiani sono stati forniti di tende per il pretriage che non rappresentano quindi una prerogativa dell’Ospedale di Agnone o degli Ospedali della Regione Molise.
4) Successivamente si è avuto, su precisa richiesta sempre del personale del P.S., la completa ristrutturazione dei locali ex 118 che sono attigui al Servizio Pronto soccorso. Si è cosi creata, in tempi rapidi, una zona Covid, che se pure è in comunicazione con i locali del Servizio, permette all’occorrenza, l’isolamento completo dei pazienti sospetti o positivi al Covid 19, essendo dotata di percorsi differenziati, di stanze per la vestizione e la svestizione del personale, di sistema di areazione adatto, di telecamera a circuito chiuso per la sorveglianza a distanza dei pazienti, di servizi dedicati.
5) Non risponde assolutamente al vero che la tenda non sia stata mai utilizzata, né tanto meno che nessuno vi sia mai entrato, infatti tutti i pazienti afferenti al Pronto Soccorso sono stati visitati e in tenda o nella stanza pretriage e lì hanno atteso l’esito del tampone per Covid 19. Più volte, nel corso di questi due anni ci sono state delle positività senza che i pazienti oltrepassassero la soglia della struttura Ospedaliera e questo ha fatto sì che non siano stati mai registrati focolai significativi in Ospedale.
Chiaramente nei mesi invernali, date le basse temperature, la tenda, pur riscaldata, è stata utilizzata più raramente per i pazienti, mentre ha svolto un ruolo importante come punto logistico dell’equipe medica dell’Usca. Del cedimento strutturale della tenda sotto il peso delle abbondanti nevicate di questo periodo, è stata tempestivamente avvisata la Protezione Civile, sia regionale, sia comunale e si è in attesa del ripristino della struttura. (ci è stato detto che attualmente il personale è molto impegnato con l’emergenza Ucraina).