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  • Troiano vicesindaco, Fiorito verso il siluramento

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Carlo Troiano nuovo vicesindaco di Schiavi di Abruzzo? Giovedì prossimo la verità.

    E’ stata convocata infatti per giovedì 12 giugno la prima seduta del nuovo Consiglio comunale. La prima convocazione è stata fissata alle ore 17,30.

    Tra i punti all’ordine del giorno l’esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità degli eletti; la comunicazione da parte del sindaco delle avvenute nomine dei componenti della giunta e del vicesindaco e la presentazione e approvazione degli indirizzi generali di governo; i provvedimenti derivanti da quanto previsto dalla legge Delrio per i Comuni con popolazione fino a tremila abitanti e cioè che il “consiglio comunale è composto, oltre che dal sindaco, da dieci consiglieri e il numero massimo degli assessori è stabilito in due”; la nomina dei rappresentanti del consiglio presso enti, aziende e istituzioni; la nomina della commissione elettorale e l’approvazione del regolamento comunale per la disciplina del diritto all’accesso dei consiglieri comunali ai documenti amministrativi.

    Il sindaco Luciano Piluso è dunque alle prese con due questioni che potrebbero creare i primi attriti in seno alla maggioranza: il taglio degli assessori, che dai quattro della precedente giunta scendono a due per effetto della legge Delrio e soprattutto l’assegnazione della carica di vicesindaco.

    Per il ruolo di vice si è fatto subito il nome di Carlo Troiano, il primo degli eletti e già assessore, molto attivo, nel precedente mandato.

    Conti alla mano, forte delle sue sessantacinque preferenze conquistate, Troiano non dovrebbe avere problemi. Spetta a lui la carica di vicesindaco. Lo hanno stabilito gli elettori, Piluso dovrebbe solo prenderne atto.

    In tal modo però Piluso dovrebbe silurare l’attuale vicesindaco, Ernesto Fiorito, esponente del Pd (a destra nella foto accanto, insieme al neo eletto consigliere Fabio Falasca, ndr). In base agli accordi politici presi cinque anni fa Fiorito divenne vicesindaco proprio in cambio dell’appoggio dato dal suo Pd alla lista dell’ormai ex socialista Piluso.

    a destra Fiorito, vicesindaco uscente

    Cinque anni fa lo stesso Fiorito ebbe dei contatti con l’opposizione guidata da Giorgio Pinnella. A poche settimane dal voto si parlava di Fiorito come il probabile sfidante di Piluso, candidato sindaco della lista appoggiata anche dall’allora consigliere regionale Paolo Palomba. Poi l’interessato fece un passo indietro, ritirando la sua disponibilità e stringendo un accordo politico-elettorale con Piluso: l’appoggio del Pd alla sua lista in cambio della nomina di vicesindaco. E così andò.

    Ma dalle urne, lo scorso 25 maggio, è uscita una indicazione chiara: Troiano 65 preferenze, Fiorito 45. Venti di voti di scarto che saranno determinanti per la nomina di vicesindaco. O almeno potrebbero esserlo, salvo accordi presi precedentemente.

    Lo stesso Troiano non ha fatto mistero, sia pur nel corso di colloqui informali, di aspirare alla carica di numero due della giunta.

    Un altro problema che Piluso dovrà affrontare è la riduzione degli assessori da quattro a due. Se infatti Fiorito venisse declassato, con la nomina di Troiano a vicesindaco, probabilmente Piluso non avrebbe il coraggio di estrometterlo completamente dalla giunta.

    Così, salvo colpi di scena, Fiorito resterà nella nuova giunta, da assessore semplice e con Troiano vice. Ma a quel punto i posti in giunta sarebbero finiti e l’assessore uscente Loredana Sforza, che di preferenze ne ha prese 41, dovrebbe accontentarsi di essere retrocessa al ruolo di semplice consigliere.

    Una matassa ingarbugliata che sicuramente Piluso, forte del suo carisma di leader indiscusso del gruppo, riuscirà a sbrogliare.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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