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  • Viadotto Sente, il comitato cittadino ai sindaci: «Riconsegnate la fascia tricolore al Prefetto»

    «I sindaci dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, se hanno a cuore la questione, devono appoggiare la proposta del nostro comitato: circa settecento firme raccolte, per la riapertura immediata e transito a senso unico alternato, mediante impianto semaforico, collegato con sensori alle pile presuntamente pericolanti».

    Giorgio Iacapraro, portavoce del comitato di cittadini e imprenditori che ha raccolto le firme per la riapertura al traffico del viadotto, torna all’attacco e chiede un sostegno ai sindaci al di qua e al di là del fiume Sente. In attesa dei tempi “biblici” dell’iter che auspicabilmente porterà alla messa in sicurezza del viadotto tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio, la richiesta avanzata dal comitato spontaneo è di una riapertura parziale del ponte Sente, a senso unico alternato, in modo da non sollecitare la struttura.

    «Per i sensori, – insiste Iacapraro, già comandante della Polizia municipale di Agnone – sono disponibili fondi presso la direzione centrale Anas, specifici per i viadotti». Questa ipotesi operativa, secondo il portavoce del comitato spontaneo di cittadini, potrebbe consentire la riapertura del ponte “Longo” con sufficienti margini di sicurezza, anche in considerazione del ridotto volume di traffico. Idea già scartata, tuttavia, dall’Anas, secondo la quale anche la posa in opera di sofisticati sensori in grado di monitorare in tempo reale eventuali movimenti dell’impalcato e delle pile di sostegno non darebbe sufficienti margini di intervento in caso di necessità.

    «In alternativa, – attacca Iacapraro – i sindaci rimettano il mandato al Prefetto, restituendo la fascia. Dimostrino di non essere incollati alle poltrone. Mi viene, però, qualche dubbio; non è che qualcuno vuole l’isolamento di Agnone e delle aree limitrofe? I politici parlano spesso di aree interne e montane, di uscire dall’isolamento e poi, con il Pnrr ed altri fondi, tantissimi, non  riescono a far ristrutturare il viadotto, comunque, ancora vivo e vegeto, nonostante i catastrofismi della famosa ordinanza di chiusura adottata dalla Provincia di Isernia. Oggi, invece, dovremmo parlare di sbocco verso il Sangro. Cosa possibile con i fondi del Pnrr ed il sostegno di ben due Regioni, Abruzzo e Molise. I politici neppure riesco a far passare il viadotto all’Anas».

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