«La convocazione per il comitato di gestione è una comunicazione riservata ai soli membri del comitato e, pertanto, vorremmo sapere in quale modo il giornalista, che non è membro del comitato di gestione, sia venuto a conoscenza dei punti indicati nella convocazione ed anche della successiva comunicazione di rinvio della riunione a causa della zona rossa in Provincia di Chieti per Covid-19».
Inizia così la replica piccata del presidente dell’Atc Vastese, Carlo Marchioli, al nostro articolo in merito al rinvio di una riunione del Comitato di gestione dell’ambito prevista in modalità on line.
«Precisiamo, comunque, che quando è stata inviata la convocazione ai membri del comitato in data 8 febbraio 2021 l’Abruzzo era in zona gialla e pertanto erano consentiti gli spostamenti tra comuni. – spiega il presidente – Considerata l’importanza dei punti all’ordine del giorno la riunione si sarebbe dovuta svolgere in presenza, nel rispetto della normativa vigente per il contrasto alla diffusione del Covid-19, prevedendo il link in videoconferenza solo per coloro che sarebbero stati impossibilitati a partecipare di persona. La decisione del rinvio è stata presa su richiesta di alcuni membri che, proprio per la zona rossa, non avrebbero potuto essere presenti di persona alla riunione.
Non appaiono giustificate le divagazioni personali in merito alla motivazione del rinvio della suddetta riunione nell’ottica di perseguire il principio dell’obiettività di informazione».
Per fortuna né il presidente dell’Atc né altre “istituzioni”, in una liberaldemocrazia occidentale, possono decidere quali “divagazioni personali” dei giornalisti siano accettabili o più o meno giustificate. Il giornalista dà la notizia, appresa da fonti riservate che restano segrete, e può commentarla a suo piacimento, senza chiedere il permesso né a Marchioli né ad altri. Si chiama libertà di espressione e anche di critica, una materia di cui evidentemente il presidente dell’Atc è digiuno, e che non va certo ad inficiare la citata (a sproposito, ndr) obiettività dell’informazione.
Andando nel dettaglio dell’articolo, il presidente dell’Atc precisa quanto segue: «In merito al “mentre per quanto riguarda i registri di battuta delle squadre l’unica modalità prevista è quella della consegna materiale presso gli uffici dell’Atc”, l’informazione non è corretta in quanto nulla vieta agli interessati di inviare i registri di battuta con raccomandata postale anziché recarsi di persona in ufficio».
Ci permettiamo di far notare al presidente o a chi gli ha scritto la replica (tra l’altro confondendola con una rettifica, ndr) che l’espressione “consegna materiale” significa che è esclusa la trasmissione on line dei dati, come avviene per gli abbattimenti ad esempio. Che poi la consegna, materialmente, avvenga dalle mani del postino piuttosto che da quelle del caposquadra non cambia la sostanza dell’azione. E’ piuttosto semplice da capire.
«In merito a “Tra i punti all’ordine del giorno questioni importanti quali l’apertura delle aree cinofile, l’organizzazione di corsi per selecontrollori e il piano di abbattimento per la caccia di selezione (che sulla carta è attiva dal primo febbraio scorso, ndr)” appare doveroso precisare per
ognuno dei tre punti come stanno esattamente le cose. – continua il presidente dell’Ambito – Per quanto concerne l’apertura delle aree cinofile abbiamo già provveduto a pubblicare sul sito dell’ambito dal 10 febbraio 2021 la cartografia del nuovo PFVR con il dettaglio delle aree,
comprese le aree cinofile: rileviamo che la Regione, che ha in gestione le zone chiuse, a tutt’oggi non ha ancora provveduto a togliere le tabelle dalle aree cinofile previste nel vecchio piano faunistico (che quindi sono riaperte) e a tabellare le nuove aree cinofile previste dal vigente PFVR.
In merito ai corsi per selecontrollori, in base al DPCM vigente i corsi di formazione pubblici e privati possono svolgersi solo con modalità a distanza, salvo alcune eccezioni, e considerato che una buona parte dei potenziali corsisti non avrebbe la possibilità di partecipare in videoconferenza e, tenuto conto che, alcune lezioni del corso devono essere tenute necessariamente in presenza perché previste dall’ISPRA (es. uscite sul campo), appare evidente che le decisioni in merito all’organizzazione del corso suddetto devono essere attentamente vagliate da tutto il comitato di gestione ed in videoconferenza oggettivamente non si riesce a raggiungere un numero adeguato di
presenti alla riunione».
Per quale motivo, di grazia, «in videoconferenza oggettivamente non si riesce a raggiungere un numero adeguato di presenti alla riunione»? Forse i componenti del Coges non sanno utilizzare un dispositivo, telefono, tablet, computer, per fare una banalissima videoconferenza?
«Infine, per quanto concerne la caccia di selezione occorre fare un distinguo tra i proclami e i fatti concreti in quanto la DGR n. 67, inerente l’approvazione del disciplinare per la caccia di selezione, è stata pubblicata sul sito della Regione Abruzzo soltanto ieri 18 febbraio 2021 e, preciso che l’ambito da me rappresentato già a dicembre 2020 ha trasmesso il piano di abbattimento con richiesta di parere all’ISPRA che solo il 5 febbraio 2021 ha espresso parere favorevole. Allo stato attuale, quindi, la caccia di selezione non può, per quanto detto, essere partita dal 1° febbraio come proclamato – precisa il presidente, polemizzando direttamente con l’assessore regionale Emanuele Imprudente – e per il suo avvio bisognerà ancora attendere, una successiva determinazione (es. Vds DPD023/151 DEL 08-05-2020), come si può leggere testualmente nella DGR n. 67 che riporta i piani d’abbattimento predisposti dagli ATC regionali saranno approvati con successiva determinazione dirigenziale previa acquisizione del relativo parere favorevole dell’ISPRA cosa che dovrebbe essere ben nota a tutti i selecontrollori che hanno partecipato alla caccia di selezione gli anni scorsi».
Al presidente Carlo Marchioli, invece, dovrebbe essere noto che l’altro Atc, quello del Chietino Lancianese, a differenza del suo, ha già avviato la raccolta delle iscrizioni per la partecipazione alla caccia di selezione, in attesa appunto delle successive determinazioni della Regioni, in modo da dare la possibilità ai cacciatori di operare immediatamente, quando ci saranno le condizioni materiali per poterlo fare. Un Atc veloce e sbrigativo, e un altro Atc che non risulta in grado nemmeno di fare una banalissima riunione in videoconferenza. Questi sono fatti oggettivi, al di là delle “divagazioni” permalose del presidente Marchioli.