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  • Soppressione corse Val di Sangro, Cimone: «Inaudito, avvisati solo col passaparola»

    «Che la società di trasporto Sati faccia come gli gira, purtroppo non è più un sospetto, ma la dura realtà. Lo si evince chiaramente dall’ultimo episodio, dopo l’annuncio da parte di Stellantis, la proprietà della Sevel, del fermo produttivo per l’intera settimana in corso per mancanza di componenti elettronici».

    Emanuele Cimone, sindacalista di Agnone

    A puntare l’indice contro l’azienda di trasporto pubblico è Emanuele Cimone, sindacalista agnonese che lavora proprio presso la zona industriale a cavallo tra Abruzzo e Molise. I fatti, che sconfinano nella cronaca sindacale, raccontano  che «tramite un passaparola da parte degli autisti di codesta Società – spiega Cimone – viene sussurrato ai pendolari che la linea Carovilli – Val di Sangro sarebbe stata sospesa temporaneamente su tutti i tre turni, lasciando letteralmente a piedi i malcapitati lavoratori». Quindi nessuna comunicazione ufficiale, nessun volantino, ma un banale e informale passaparola ad opera degli autisti, per informare l’utenza che il servizio di trasporto, sia pure pagato, non sarà assicurato per questa settimana. Sempre che la Sevel non proroghi, come pare sia nell’aria, lo stop produttivo. E magari anche Sati deciderà, a cascata, di tenere gli autobus in garage. «Ci sono anche tanti lavoratori della stessa Sevel comandati a lavoro in questi giorni, nonostante il fermo produttivo: officine di Finizione e  Lastratura  dove c’è un grosso numero di addetti, oltre ai corsi di formazione  sulla sicurezza obbligatori che si stanno svolgendo in questa settimana. – riprende Emanuele Cimone – Tanti altri lavoratori che non ruotano attorno a Sevel, ma che lavorano in altre fabbriche della Val di Sangro, sono stati privati del servizio, nonostante abbiano pagato regolarmente l’abbonamento. Possibile che tutti i problemi elencati non interessino a nessuno tra i politici? Non è possibile continuare a sopportare tutto questo. – tuona il sindacalista agnonese – Possibile che devo essere dipinto come “estremista” perché prendo le difese dei lavoratori pendolari e denuncio gli innumerevoli problemi puntualmente esposti?».

    Lasciati soli dalla politica, questo denuncia Cimone; i problemi dei pendolari non interessano ai politici e agli amministratori locali. La stampa locale, invece, c’è in questa battaglia, dando voce, come sempre, alle giuste recriminazioni degli operai pendolari. «Vorremmo risposte e interventi concreti da chi di dovere, ma abbiamo il sospetto che i lavoratori dell’Alto Molise non interessino a nessuno. Tornano improvvisamente utili, guarda caso, solo in occasione delle elezioni. Dobbiamo smetterla di farci prendere per i fondelli. Perché la misura è davvero colma e quando andremo a votare ricorderemo tutti questi disagi e disservizi. Non è una minaccia, è una promessa».

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