L’abete rosso ubicato in Piazza Unità d’Italia, davanti al monumento ai caduti di Agnone, sarà abbattuto. E già questa mattina sono iniziate le operazioni propedeutiche al taglio, alla presenza dello stesso sindaco Daniele Saia e del consigliere comunale Mario Petrecca.
Il sindaco Daniele Saia ha firmato, nei giorni scorsi, una ordinanza urgente per l’abbattimento di alberi pericolanti sul territorio comunale. Una decisione che farà molto discutere in città, ma presa dal primo cittadino sulla scorta di una relazione tecnica fornita all’ente comunale dall’agronomo forestale Davide Carmosino che attesta lo «stato di sofferenza e fragilità dell’abete rosso ubicato in Piazza Unità d’Italia». Dalla relazione tecnica, infatti, è emerso «lo stato di gravità delle radici, del colletto, del fusto, del castello, dei rami e della chioma».
Lo stesso agronomo «ne consiglia, con urgenza, l’abbattimento» al fine di evitare, magari, che lo stesso possa essere sradicato dal vento e possa abbattersi al suolo arrecando danno a persone o cose. E non è solo quello l’albero che sarà abbattuto già nei prossimi giorni per effetto dell’ordinanza del sindaco. E’ stato accertato, infatti, che «versa nel medesimo stato anche il pino ubicato all’interno della villetta comunale, in area prospiciente l’ufficio postale».
«Considerato che gli eventi meteorologici hanno sollecitato ulteriormente le alberature e ne hanno diminuito la stabilità; – si legge nell’ordinanza siglata da Saia – riferito che giungono numerose istanze da parte di privati cittadini che chiedono, anche insistentemente, l’abbattimento degli abeti di che trattasi; ritenuto lo stato di pericolosità per la pubblica e privata incolumità» viene ordinato, dall’autorità di pubblica sicurezza comunale, «al responsabile del III Settore Tecnico di procedere, in economia, con le modalità e condizioni che il caso richiede, all’abbattimento delle piante come sopra individuate di proprietà comunale in Piazza Unità d’Italia e contigua villette, al fine di rimuovere condizioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità».
Contro il provvedimento del sindaco è ovviamente ammesso ricorso nel termine di sessanta giorni dalla data di pubblicazione dell’atto, cioè ieri, al Tribunale amministrativo del Molise, anche se la motosega avrà già fatto il suo sporco lavoro.