CInghiali, Copagri: «L’Atc Vastese ostaggio di pochi furbetti che boicottano il selecontrollo».
Dura nota del vicepresidente vicario dell’associazione, Camillo D’Amico, dopo che la Regione ha annunciato di voler esercitare poteri sostitutivi vista l’inadempienza dell’Atc e avviare quindi gli abbattimenti selettivi.
Di seguito la missiva di Camillo D’Amico (in basso nella foto, ndr).
Egregio Dott. Dino PEPE
Assessore Regionale alle Politiche Agricole
Via Catullo, 17
65127 PESCARA
Egregio Sig. Antinoro PISCICELLI
Consigliere Provinciale delegato alla Caccia e Pesca
c.so Maruccino, 97
66100 CHIETI
Egregio Arch. Donato D’ANGELO
Presidente A.T.C. “VASTESE”
c.da Buonanotte, 11
66054 VASTO (CH)
Oggetto: “INADEMPIENZA” A.T.C. “VASTESE” NELLA PIANIFICAZIONE PER IL CONTENIMETO DELLA SPECIE CINGHIALE;
Gentilissimi Signor Assessore Regionale alle Politiche Agricole, Consigliere Provinciale delegato alla Caccia e Pesca, Presidente dell’A.T.C. “Vastese”,
dalla lettura di siti, stampa e blog locali ho appreso degli esiti dell’incontro tecnico avuto ieri l’altro presso la sede dell’assessorato in regione per condividere e pianificare, con le Province Abruzzesi, un’azione per il contenimento numerico del cinghiale dove è emersa la decisione di esercitare un “…potere sostitutivo per l’inadempienza dell’A.T.C. Vastese“.
E’ una decisione necessaria sul piano del merito, ma grave, gravissima su quella del metodo perché palesa una intollerante inadempienza, che rasenta la prepotenza, da parte di chi, al di là di pur legittime non condivisioni verso le scelte effettuate, ha il compito e l’obbligo di eseguire azioni tese a contenere una specie selvatica come il cinghiale che cresce sensibilmente come numero, aumentando così i già vistosi e cospicui danni all’agricoltura ed all’ambiente oltre che l’incolumità delle persone, e verso la quale, con una saggia e coordinata azione di contenimento ed abbattimenti, potrebbe generarsi un virtuoso circuito di reddito ed occupazione facendolo così diventare da problema che oggi è una risorsa.
Democraticamente e legittimamente si può anche essere in disaccordo su quanto la Regione ha deciso e pianificato ma boicottare l’attuazione del piano con pretesti più disparati è atto di arroganza assolutamente intollerabile; da ciò, bene sarebbe, che anche il presidente dell’A.T.C. “Vastese” prendesse atto di una situazione che lo espone non solo a giuste critiche ma è in obbligo di adottare drastiche ed opportune decisioni coerenti e consequenziali con l’accaduto. 
Trovi forza, coraggio e determinazione per recuperare autorevolmente il governo dell’A.T.C. che presiede altrimenti ne tragga le più logiche e giuste conseguenze.
Non può il Vastese ritrovarsi ad essere territorio “zimbello” dell’intera regione Abruzzo per il vizietto prepotente di pochi di essere sempre “contro”; questa parte di territorio, dove abito e risiedo ed opero da sempre, risulta fragile e marginale già per la sua naturale collocazione geografica, troppo spesso priva di autorevole rappresentanza istituzionale e, per assurdo, quella dove maggiormente è presente il perenne e mai risolto problema della presenza dei cinghiali che alimenta una continua quanto spietata caccia di frodo che si realizza fuori dal naturale periodo venatorio tanto che, solo qualche anno fa, un cittadino ci ha rimesso la vita un inerme cittadino per l’avidità di uno di questi pochi “furbetti”.
Chiedo a tutti Voi in indirizzo un iniziativa forte e determinata affinché la pianificazione per il contenimento del cinghiale parta e decolli al più presto senza risparmio di tempo ed energie.
Infine, per una più attenta e partecipata condivisione, sento l’obbligo ed il dovere di sottolineare che l’apporto delle Organizzazioni Professionali Agricole ai tavoli di concertazione, sia ”tecnici” che “politici”, è sempre utile; da qui un sollecito ed un invito a tenerne conto nelle prossime occasioni.
Cordiali saluti.