Orde di “cittadini” si riversano in montagna per sfuggire alla calura dei grossi agglomerati urbani. E’ economia che gira, sicuramente, ma l’afflusso turistico, concentrato in pochi giorni, può rappresentare anche un problema per la comunità ospitante che vive sulla “montagna di mezzo” tutti i giorni dell’anno. Per questi motivi risulta oltremodo appropriata e attuale la campagna di informazione lanciata dall’Uncem, che ben si adatta anche alla raltà dei piccoli centri dell’Alto Molise presi d’assalto da turisti e vacanzieri in questi giorni d’estate.
«Siamo luoghi da vivere, luoghi di vita. – spiega in una nota l’Uncem, per bocca del presidente Marco Bussone, spesso in Alto Molise grazie anche all’amicizia con Candido Paglione – Scegli con attenzione la tua destinazione. I paesi, che non sono borghi, sono tutti accoglienti, ma ciascuno ha precise caratteristiche. Scoprile prima di muoverti da casa, consultando siti degli enti locali. La montagna è piena di luoghi da vivere, che però sono in primis luoghi di vita delle comunità che lì abitano tutto l’anno. Occorre rispetto, attenzione, senso dei luoghi. La montagna accoglie sempre, le comunità sono in attesa, a braccia aperte, ma serve un patto di rispetto e di fiducia che parta da turisti e persone in arrivo sui territori».
Altro tema di stringente attualità, visto l’infortunio di una escursionista, nei giorni scorsi, a Montecastelbarone di Agnone, quello legato allo sport e alle attività outdoor: «Scegli sempre percorsi adeguati ai tuoi limiti e affronta le attività sportive gradualmente in base alla preparazione fisica. – raccomanda l’Uncem – Ogni attività outdoor, a contatto con ambienti ed ecosistemi fa bene, ma va fatta con buon senso. L’ambiente montano non è parco giochi a beneficio delle città e neanche luogo della wilderness con la natura che fa quel che vuole. Ambiente e comunità insieme sono il paesaggio, sono luogo di vita, non sono cornice per chi arriva e fruisce fugacemente della montagna».
«Bar e ristoranti sono per te. – sottolinea Bussone – Sono aperti, sono accoglienti. Consumare prodotti locali nei bar e nei ristoranti è un gesto di amore per i territori. I bar e i ristoranti sono un pezzo portante delle comunità vive. I bar e gli esercizi commerciali sono vitali e generativi nei paesi. Sono necessari, sono il presente e il futuro dei paesi che si riuniscono e si ritrovano. Compra in valle. La Montagna vivrà. Ogni volta che sali, anche solo per un’escursione breve, fermati in un negozio del territorio. Nel negozio, nel bar, acquista i prodotti tipici del territorio e del paese dove ti trovi da portare a casa – o per la tua escursione, per il tuo pic-nic. È un segno di vicinanza al territorio stesso e un atto di sostegno all’economia locale. Grazie a quel gesto, la montagna vivrà».
Infine una sottolineatura importante: «Attenzione. Non tutto è gratis». «Paghi il parcheggio, la ZTL, la Zona C in città dove vivi o lavori? E l’autostrada? Bene. – spiega l’Uncem ai turisti – E dunque anche in montagna non tutto può essere regalato, non tutto è gratis. Come paghiamo i parcheggi in città, possiamo, vogliamo introdurre alcune aree parcheggio a pagamento nelle aree montane. O delle navette per portarti in luoghi incontaminati, senza auto, oppure strade con un pedaggio. Tre euro per una giornata, cinque per un voucher, un ticket che diventa gratis se mi fermo a mangiare in un bar o in un ristorante del paese. Un parcheggio o una navetta a pagamento nelle aree montane non sono uno scandalo. I proventi possono essere reinvestiti dagli enti locali per una migliore promozione, per migliori servizi, per nuovi servizi. Non tutto è gratis, ma quell’euro investito bene, da te sul territorio, ti darà il centuplo, il massimo, sempre».