«La tutela dell’ambiente e la salvaguardia di luoghi di grande valore naturalistico e spirituale come il Bosco di Sant’Amico non sono una diatriba politica. Il tutto rientra in una battaglia di civiltà tesa a tutelare e conservare il nostro patrimonio e, nello specifico, una delle faggete più belle d’Italia». Giuseppe Sebastiano, consigliere comunale di opposizione di San Pietro Avellana, precisa la sua posizione e quella del nutrito gruppo di ambientalisti che si sta opponendo al paventato taglio di una porzione del bosco simbolo del paese dell’Alto Molise.
Le accuse di aver condotto una battaglia politica contro l’attuale sindaca Simona De Caprio vendono dunque respinte al mittente. In una lunga e articolata nota inviata alla stampa, il consigliere di minoranza precisa anche di essere stato eletto nel 2016 e quindi «come avrei potuto approvare un atto nel 2014?». Il riferimento è ad un progetto di taglio di alcune aree boscate di San Pietro Avellana quando era sindaco Francesco Lombardi. Di quella maggioranza faceva parte anche il consigliere Sebastiano. «E’ stata travisata artatamente la realtà per qualche oscuro motivo o chi ha scritto l’articolo ha commesso un errore?» chiede polemicamente il consigliere Sebastiano. Evidentemente si è trattato di un mero errore di data, ingenerato dalle dichiarazioni di un esponente dell’attuale maggioranza. L’erroneo scostamento temporale di due anni non cambia tuttavia il senso della obiezione: perché Sebastiano oggi critica i tagli quando la sua stessa amministrazione comunale, negli anni scorsi, ne ha autorizzati? Una domanda che resta, al momento, senza risposta. Poi Sebastiano contesta anche un’altra informazione data su queste colonne, precisamente quella secondo cui la ditta incaricata pare si sia dovuta attrezzare con animali da soma per tirare fuori dal bosco la legna tagliata.
«Il 23 agosto – spiega Sebastiano – l’ufficio tecnico di San Pietro Avellana ha approvato il bando di gara che ancora non è stato pubblicato all’albo pretorio, come ha fatto questa ditta ad essere stata incaricata? Inoltre il dottor Maio, agronomo forestale nel progetto di taglio scrive che “buona parte dell’esbosco, nelle zone più impervie dovrà essere effettuato con muli o con mezzi meccanici a basso impatto ambientale (motocarriole con cingoli in gomma), pertanto la ditta che risulterà vincitrice del bando dovrà attrezzarsi di regola con animali da soma». Infine un accenno al gruppo social creato per fare massa critica e opporsi al taglio degli alberi: «Sulla pagina “Salviamo il Bosco di Sant’Amico” non c’è spazio per inviti alla disobbedienza civile, è stata persino avanzata la proposta pacifica di acquistare un albero per evitare il taglio, preoccupazione delle mille e settecento persone che hanno aderito alla petizione su change.org».