Anche a Campobasso, Fondazione ANIA e Arma dei Carabinieri scendono in campo nell’educazione stradale rivolta agli studenti delle scuole superiori per contrastare il fenomeno dei “killer della strada”. Dopo Reggio Calabria, il 17 e 18 ottobre u.s., si è svolta, presso la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, l’edizione 2016 di “Caserme aperte alla Sicurezza Stradale”, iniziativa realizzata appunto dalla Fondazione ANIA in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.
E’ la seconda di cinque tappe totali previste in Caserme dell’Arma dei Carabinieri di altrettante città italiane per le quali è già stata prevista la partecipazione di circa 800 studenti totali di età compresa tra i 14 ed i 19 anni. Ben 230 sono stati gli studenti degli istituti scolastici del Capoluogo Molisano che hanno preso parte alle lezioni teoriche effettuate dai Carabinieri dei reparti impegnati nel controllo alla circolazione stradale e da istruttori del Comando Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, test al simulatore di guida e prove pratiche con scooter su un circuito che è stato realizzato all’interno della Scuola Allievi Carabinieri di via Colle delle Api.
Il progetto è stato promosso a seguito dei numerosi incidenti stradali che, proprio negli ultimi anni, sono risultati essere la causa primaria di morte tra i giovanissimi. I dati provvisori forniti da Aci-Istat per l’anno 2015 riferiscono che una vittima della strada su cinque aveva un’età inferiore ai 30 anni e che sono stati 697 i giovani che hanno perso la vita a seguito di incidente stradale. Particolare attenzione va posta anche sugli utenti deboli della strada, in particolare, nella categoria dei motociclisti che ha registrato, nel solo 2015, 875 vittime sulle strade italiane.
“Gli ultimi dati sull’incidentalità stradale che coinvolge i giovani – spiega Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA – indicano una diminuzione nel numero delle vittime under 30, nonostante il numero totale dei morti sulle strade sia aumentato dopo oltre un decennio di costante diminuzione. Questo non ci deve assolutamente far pensare di aver vinto la battaglia, ma ci deve spingere ad insistere nelle attività di formazione rivolte ai giovani che, cifre alla mano, stanno dando gli effetti sperati. Per questo abbiamo deciso di ripetere l’iniziativa “Caserme aperte per la sicurezza stradale”, uno schema perfetto di collaborazione tra le assicurazioni, le forze dell’ordine, la scuola e le famiglie, soggetti a vario titolo coinvolti sul tema stradale. I giovani sono il futuro di un Paese ed è inconcepibile che vengano falcidiati dagli incidenti stradali al ritmo di una vittima ogni 12 ore.”