VASTO (CH) – Cinghiali, cacciatori sotto esame: spunta la soglia minima di abbattimenti.
Solo le squadre che raggiungeranno il 60 per cento dei prelievi previsti potrà operare nella zona non vocata.
Mille e quarantatre. Secondo Ispra sono i cinghiali da abbattere nel Vastese, in braccata o in selezione. E’ quanto prevede il piano di prelievo dei cinghiali nell’Atc Vastese approvato dall’Ispra nei giorni scorsi.
Viene fissata anche una soglia minima di abbattimenti da realizzare per poter avere il diritto di cacciare nella zona “non vocata”.
La zona “non vocata” è quella litoranea ed è stata così chiamata perché la presenza del cinghiale non è tollerabile viste le numerose attività antropiche che vi insistono. Per un paradosso evidente, fino ad oggi nella zona “non vocata”, cioè dove i cinghiali non ci dovrebbero essere, non si è potuto sparare, braccata vietata. Ora invece si potrà sparare anche nella zona non vocata, ma solo quelle squadre che avranno completato almeno il 60 per cento del piano di prelievo loro assegnato. In sostanza i cacciatori sono sotto esame: chi più abbatte avrà diritto di cacciare, in squadra o in forma singola, anche all’interno della zona non vocata. L’obiettivo di chi ha partorito questi meccanismi non proprio lineari è quello di incentivare gli abbattimenti.
I numeri obbiettivo sono abbastanza accessibili, basta consultare la tabella, ma in media ogni squadra, per raggiungere l’obiettito che le è stato assegnato, dovrà abbatte una dozzina di cinghiali o poco più.
Sul sito dell’Atc Vastese sono pubblicati tutti i documenti e il disciplinare per la caccia nella zona non vocata.