D’Amico: «Nessun candidato si accorge dell’emergenza cinghiali in Abruzzo?».
L’esponente del centrosinistra getta nel dibattito politico l’irrisolto problema dell’elevato numero di ungulati.
Riceviamo da Camillo D’Amico e pubblichiamo:
«Nello sterile dibattito elettorale che si sta sviluppando tra le forze politiche ed i candidati per le prossime elezioni del 4 Marzo è completamente assente uno degli argomenti più prossimi all’interesse dei cittadini: come affrontare in maniera radicale e risolutiva la presenza dell’alto numero dei cinghiali presenti nel territorio. E’ un aspetto completamente sottaciuto da tutti.
A fronte del pericolo reale riposto nell’aumento esponenziale dell’astensionismo al voto affrontare uno degli argomenti più sentiti ed attuali potrebbe risultare utile a chi lo fa dimostrando alla pubblica opinione che si hanno a cuore i problemi reali dei cittadini una volta che si sarà eletti.
Il tempo dei disinteressi e della sottovalutazione rispetto a questa materia così scottante ed attuale non è ancora finito; tanti lo considerano ancora argomento di folclore politico. Il rischio è che chi lo cita e lo pone al centro dei propri pubblici interessi corre il serio rischio di essere deriso. Così mi successe nel lontano 2009 quando, da candidato alle provinciali per il PD, fui costretto a chiedere “scusa” ad un gruppo di “amici e compagni cacciatori” in una specifica riunione tenuta a San Salvo per il regolamento che adottammo per il contenimento dei cinghiali sotto la presidenza di Tommaso Coletti. “Il tempo è galantuomo” così che oggi il problema è emergenza continua e quotidiana al di là dei silenzi di forze politiche e candidati. L’assordante silenzio sull’argomento è penoso. I proclami e le promesse passate le sottaccio per carità di patria. Certifico solo che ben poco si è fatto. Il problema permane con tutte le sue gravità. Ormai da almeno dieci anni l’argomento è di strettissima attualità. E’ mancata una chiara volontà politica a porre rimedio ad una situazione in continua crescita d esponenziale gravità. Faccio queste riflessioni da cittadino impegnato nel sindacato agricolo in maniera quotidiana che fa politica per sola passione. Mi auguro che la gravità di questa situazione tocchi le coscienze delle persone impegnate attivamente in questa inconsueta campagna elettorale per le politiche affinché esprimano concetti chiari ed inequivocabili su soluzioni possibili e percorrili scevre da qualsiasi propaganda spiccia. Personalmente continuerò tenacemente a suggerire soluzioni permettendomi di mettere a disposizione conoscenze ed esperienze maturate sul campo. Chiaramente, sempre da privato cittadino, le mie scelte politiche future saranno in assoluta coerenza con il passato».