Entra in vigore oggi il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 25 gennaio scorso dal Premier Paolo Gentiloni e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, avente ad oggetto Regolamento recante istituzione di Zone economiche speciali (ZES).
Un’imperdibile opportunità per la Regione Abruzzo che, rispetto al primo schema di Decreto, si vede riconosciuti ben 1.702 ettari in luogo dei 986 iniziali, grazie al costante lavoro sinergico portato avanti con le altre Regioni in sede di Conferenza unificata.
Credito d’imposta per maxi investimenti fino a 50 milioni, tempi dimezzati per autorizzazioni e procedure, oneri amministrativi e istruttori più bassi: questi i contenuti rivoluzionari che permettono al Mezzogiorno d’Italia di sperimentare una misura innovativa di grande successo per l’accrescimento dei territori e che ha già prodotto risultati importanti in diverse zone del mondo. Le Zone economiche speciali mirano ad attrarre investimenti anche dall’estero nei porti del Sud per agganciare i flussi di merci in grande crescita nel Mediterraneo.
Le ZES, grazie alla maggiore capacità di catalizzare investimenti diretti esteri grazie alla concessione di agevolazioni fiscali, finanziarie, amministrative ed infrastrutturali, si sono già ampiamente rivelate un efficace strumento di accelerazione economica, rispetto al modello classico di zona franca doganale, risultando più allettanti per la business community.
Un’opportunità accordata grazie alla previsione che permette di costituire delle ZES interregionali associando diverse aree a vocazione industriale. Da mesi, infatti, la Regione Abruzzo è impegnata sulla realizzazione di un progetto con la Regione Molise, attraverso un importante confronto e coinvolgimento dei territori e con il supporto dell’Agenzia Regionale per le Attività produttive – ARAP, preposta allo sviluppo delle attività economiche e industriali per contribuire alla crescita competitiva e sostenibile delle imprese in Abruzzo nonché partner per lo sviluppo, la valorizzazione e la gestione ecosostenibile delle aree produttive abruzzesi.
“Con questa iniziativa – ha commentato il presidente Luciano D’Alfonso – anche l’Abruzzo si candida ad essere fattivo costruttore di futuro, facendo reagire le città e i territori e trasformandoli in reali catalizzatori di investimenti. Stiamo parlando di una opportunità su cui la Regione Abruzzo sta investendo molto poiché, come dimostrato in molti paesi europei – Polonia in testa, dove le ZES stanno funzionando a pieno regime – i benefici si possono toccare con mano. Lo scenario internazionale rivela, altresì, una dinamica propensione di molti governi di Stati terzi all’utilizzo delle ZES e delle zone franche in generale, avvantaggiati dall’incomparabile libertà di poter decidere sull’opportunità o meno di ricorrervi per contribuire operativamente a rilanciare la situazione economica, commerciale e sociale, dei propri Paesi. Il Decreto prevede importanti misure capaci di attrarre gli investitori, rappresentate anche dalle semplificazioni che prevedono dimezzamenti dei tempi per autorizzazioni (come l’apertura di stabilimenti nuovi) e la riduzione degli oneri amministrativi e istruttori”.