Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè!
Un piacere, una scusa per incontrarsi, un break a lavoro, o semplicemente il rituale mattutino.
Vino d’arabia, bevanda del diavolo secondo gli ecclesiastici, il caffè è un alimento cosmopolita, si stima che circa il 75% della popolazione adulta consuma giornalmente caffè.
Da sempre noto per il suo effetto elettrizzante, il nome deriva dall’arabo quahua, eccitante appunto. Si narra che il profeta Maometto, dopo aver bevuto il caffè offertogli dall’arcangelo Gabriele, “disarcionò in battaglia ben quaranta cavalieri e rese felici sul talamo addirittura 40 donne”.
Considerata questa ampia diffusione, quali gli effetti sulla salute?
Apparentemente buone notizie per gli accaniti! Pare che il consumo sia associato a un minore rischio di insorgenza di sindrome metabolica, diabete, resistenza insulinica, infiammazione e malattie cardiovascolari.
Questo aspetto “benefico” potrebbe risiedere nel fatto che la bevanda, derivante dai chicchi di caffea arabica, possiede un certo quantitativo di polifenoli e componenti bioattive con proprietà antiossidanti.
Occhio agli eccessi però! Il caffè è una fonte di caffeina, sostanza stimolante, un consumo eccessivo può avere effetti dannosi per l’organismo. La quantità dipende dalla modalità di preparazione, un’oncia di espresso contiene molta più caffeina di un’oncia di caffè americano; bisogna però pensare in volumi, la caffeina totale di una tazzina di espresso è 30/50mg, in un caffè americano (circa due tazze da cappuccino) la caffeina totale lievita a 64/120 mg.
Rita Marinelli
Fonti
https://www.coffeechemistry.com/chemistry
http://annals.org/aim/article-abstract/2643436/moderate-coffee-intake-can-part-healthy-diet