«Sosteniamo con ulteriori risorse i nostri apicoltori e il miele italiano. Quello apistico è un settore che va tutelato e valorizzato sempre di più anche per l’importanza strategica che le api rivestono per la salvaguardia della biodiversità e per la vita di tutti noi».
Così il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, a proposito della pubblicazione sul sito del Mipaaf del decreto che riguarda la ripartizione dei fondi a sostegno della filiera apistica che ammontano a quasi otto milioni di euro. Per il 2022 sono, infatti, disponibili 7,75 milioni di euro per l’attuazione di interventi a favore della filiera. In particolare, per quanto riguarda l’incentivazione della pratica dell’impollinazione sono riservate risorse pari a 1.390.000 euro che saranno distribuite agli apicoltori che esercitano tale attività su richiesta degli agricoltori.
L’incentivo è erogato sulla base del numero di alveari utilizzati nell’attività di impollinazione per un massimo di 20 euro ad alveare. Per quanto riguarda l’incentivazione della pratica dell’allevamento apistico e del nomadismo sono invece riservate risorse pari a 5.560.000 euro che saranno distribuite agli apicoltori stanziali o nomadisti a parziale ristoro dei maggiori costi sostenuti per la movimentazione degli alveari “nomadi” e del mantenimento degli alveari stanziali mediante alimentazione succedanea. In questo caso il contributo può arrivare fino a 40 euro per alveare. Possono beneficiare degli incentivi gli apicoltori che alla data del 31 dicembre 2021 sono in regola con gli obblighi di identificazione degli alveari e risultano registrati nella banca dati nazionale apistica.
Per il sostegno delle forme associative di livello nazionale tra apicoltori e la promozione della stipula di accordi professionali saranno infine a disposizione 800 mila euro e beneficiari saranno i centri di riferimento tecnico individuati dalla Rete rurale nazionale con lo schema di riferimento per la programmazione delle iniziative. «Anche il settore apistico ha sofferto in questi mesi per la siccità e per i cambiamenti climatici. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per mettere in campo misure che possano tutelare i nostri alveari e promuovere il miele italiano anche attraverso un sistema di qualità nazionale con una forte connotazione territoriale», conclude Centinaio.