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  • Apre la caccia, primi atti di bracconaggio e minacce tra cacciatori

    Primo giorno di caccia, prime segnalazioni di comportamenti scorretti, veri atti di bracconaggio. E in qualche caso pare si sia arrivati alle minacce, non solo verbali, ma con il fucile imbracciato, per screzi tra cacciatori.

    E’ partita ieri, in Abruzzo, la stagione venatoria. Un’apertura differenziata al fagiano e quaglia sì ma non alla starna, una sciocchezza scritta sul calendario venatorio, che ha provocato quello che era facile prevedere: comportamenti illeciti da parte dei cacciatori più o meno informati e consapevoli.

    E i comportamenti illeciti, in materia venatoria, configurano atti di bracconaggio.

    E pare che ieri, di prelievi illeciti di selvaggina ce ne sia stati diversi, segnalati pubblicamente su Facebook, come si usa fare oggi senza magari rendersi pienamente conto delle eventuali conseguenze di quello che si scrive, e denunciati telefonicamente alla Polizia provinciale.

    Alcuni casi di prelievo di starne, infatti, sono stati registrati a Celenza sul Trigno e San Giovanni Lipioni, ma anche a Dogliola. La caccia alla strana infatti, per una incomprensibile decisione di chi ha stilato il calendario regionale, non apriva ieri, come quella al fagiano e quaglia, ma aprirà il prossimo primo ottobre. Chi ieri ha sparato ad una starna ha commesso un atto di bracconaggio. Mentre fra dieci giorni sarà lecito il prelievo anche di quella specie. Stranezze e contorsionismi normativi che solo le Regioni riescono a partorire.

    E comunque ieri proprio in seguito a questi prelievi non autorizzati, pare siano volate parole grosse tra cacciatori, fino ad arrivare a minacce verbali e addirittura con il fucile imbracciato. Un cacciatore vastese, lo riferisce egli stesso su Facebook (conserviamo in redazione la schermata, ndr), ha rimproverato altri cacciatori che stavano prelevando le starne tra Celenza sul Trigno e San Giovanni Lipioni. Quel rimprovero e la minaccia di allertare Forestale e Polizia provinciale dell’accaduto hanno fatto innervosire i presunti responsabili, uno dei quali, per reazione, avrebbe puntato il proprio fucile in modo minaccioso contro il cacciatore vastese.

    Dell’accaduto, ieri mattina, sono stati informati i vertici di alcune associazioni venatorie i quali avrebbero subito richiesto telefonicamente l’intervento della Forestale e della Polizia provinciale.

     Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

     

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