Chiarimenti sulle prescrizioni anti contagio a carico di ristoranti, pub, bar, pasticcerie, gelaterie, pizzerie, rosticcerie vengono forniti dalle Questure.
Gli allegati al DPCM chiariscono che i tavoli devono essere disposti in modo che le sedute garantiscano ALMENO UN METRO di separazione tra i clienti, quindi anche tra coloro che mangiano insieme allo stesso tavolo. Tuttavia, la distanza può essere ridotta con barriere fisiche e non vi è obbligo di distanza tra conviventi o tra badante e anziano o babysitter e bimbo; questo, cosa importante, non lo deve accertare il ristoratore, perché “afferisce alla responsabilità individuale”. Insomma, se per esempio chi prenota dice “siamo un gruppo di amici”, allora il ristoratore deve assicurare il metro di distanza, se invece dice “siamo conviventi” o comunque persone “non soggette a distanziamento personale” (ripetiamo: conviventi, babysitter con bimbo, badante con anziano o malato), allora il ristoratore viene esonerato da responsabilità. È comunque a carico del ristoratore tenere per 15 giorni il registro delle prenotazioni.
Invece, sul problema “assembramento” fuori dal locale, il DPCM non prevede una specifica responsabilità. Quindi, bisogna fare riferimento alla normativa generale in materia di sicurezza, e precisamente l’art. 100 del TULPS che prevede, se il locale DIVENTA UN PERICOLO PER LA SICUREZZA DEI CITTADINI, LA SOSPENSIONE DELLA LICENZA DA PARTE DEL QUESTORE (da 3 giorni a periodi molto lunghi). Per capire quando il Questore ritiene che vi sia responsabilità del titolare, basta fare questo ragionamento: se ho un bar e mi accorgo che fuori si è creato un assembramento, chiamerò subito la Polizia (o Carabinieri, ecc), segnalando assembramento (e, meglio ancora, sospendo di servire ulteriori clienti in attesa dell’arrivo della pattuglia): in questo caso, non sarò responsabile di quello che accade fuori dal locale. Se, invece, fuori c’è assembramento e “faccio finta di niente”, potrò essere considerato responsabile e il Questore potrebbe sospendere la mia licenza.
Insomma, la collaborazione è fondamentale per la salute e la sicurezza di tutti.