AGNONE – Una madonnina con le mani mozzate, l’ostensorio piegato, ostie consacrate buttate a terra e calpestate, un Cristo con i piedi rotti, un bambinello con la testa decapitata, urina nella sacrestia e sui paramenti, ed ancora i testi delle sacre scritture e il messale buttati a terra e distrutti i microfoni che servono per celebrare le liturgie.
Profanata la chiesa di San Michele Arcangelo a Villacanale, la frazione alle porte di Agnone. Ad accorgersi di quanto accaduto nel pomeriggio, il parroco di Villacanale, don Francesco Martino che ha subito allertato i carabinieri di Agnone. Sul posto anche il maggiore Andrea Orsini. L’episodio si sarebbe verificato questa notte mentre le forze dell’ordine, i Vigili del fuoco e gli uomini del Soccorso alpino erano alla ricerca di un ospite della casa famiglia che si era allontanato dalla struttura. Indagini a tutto campo per risalire al responsabile o responsabili del gesto sacrilego.
Dalla chiesa non sarebbe trafugato il poco denaro conservato nelle cassette delle offerte. Segni di effrazione sono stati riscontrati sul portone d’entrata. Alcuni fedeli giunti sul posto appena appresa la notizia, hanno rinvenuto il braccialetto d’oro che era al polso della madonnina con le mani mozzate. Era poco distante dalla statua. Non sarebbe stata visitata la canonica dove tutto sembra essere al suo posto.
Dell’accaduto è stato messo al corrente anche il vescovo di Trivento, monsignor Domenico Angelo Scotti. Sotto choc il parroco, don Francesco Martino che in tanti anni di sacerdozio non ha mai registrato una scena così devastante e squallida. Da una prima stima ammonterebbero a migliaia di euro i danni provocati da chi ha commesso il gesto.