«Andare a Campobasso a parlare con i vertici dell’Asrem non è affatto sufficiente, basta con i “viaggi della speranza“. Il Comune cominci ad agire quale soggetto istituzionale, anche in sede giudiziaria se necessario».
A muso duro, il capogruppo di opposizione in Consiglio comunale, Vincenzo Scarano, punta l’indice contro l’amministrazione Saia, bocciandola sonoramente per quanto riguarda l’impegno profuso in tema sanitario e più precisamente a salvaguardia dell’ospedale “Caracciolo”. L’avvocato Scarano si è lanciato in un duro botta e risposta a distanza con il vicesindaco Di Nucci. Proprio l’assessore alla Sanità della Giunta Saia ha parlato, nei giorni scorsi su queste colonne, di un concreto pericolo di chiusura del centro tamponi Covid, quello attivato dall’Asrem, con ritardo colossale, presso l’ex chalet, uno stabile messo a disposizione dal Comune.
Mentre il vicesindaco se la prende con l’Asrem che «con una sollecitudine inspiegabile sta tentando di chiudere il centro tamponi di Agnone», Scarano nel mirino mette un altro bersaglio: proprio l’amministrazione comunale di Agnone di cui Di Nucci fa parte. «Se il Comune di Agnone non propone all’Asrem una alternativa credibile – ha argomentato Scarano – e cioè quella di fare il tampone Covid all’interno dell’ospedale o del distretto sanitario, l’azienda a breve dirà: ok, quanti tamponi fate nella struttura dello chalet? Dieci, venti? Posso tenere aperto lo chalet tutti i giorni, con personale Asrem, per fare venti o trenta tamponi al giorno? La risposta è ovviamente “no”, perché quel servizio dislocato in quella struttura ha dei costi aggiuntivi.
E l’Asrem dirà che non può impegnare personale, sottraendolo ad altri incarichi, per un numero così esiguo di tamponi Covid. Ma se invece i tamponi si facessero all’interno dell’ospedale, dove c’è già il personale preposto, tutti i giorni e H24, ecco che non si porrebbe più il problema del costo maggiore per l’Asrem. E questo significa che metto l’Asrem nelle condizioni di poter fare i tamponi Covid ad Agnone senza costi aggiuntivi».
Non fa una piega il discorso dell’avvocato Scarano, che in sostanza ribalta quella che per la maggioranza è stata una vittoria e cioè l’attivazione del centro tamponi presso lo chalet. In sintesi, secondo Scarano, quella scelta implica dei costi aggiuntivi per Asrem e dunque è una «vittoria di Pirro» attaccabile sin dall’inizio, perché appunto regala all’azienda sanitaria il pretesto dei costi in più per sopprimere il servizio. Ed è proprio quello che sta accadendo.
«Allora, – insiste Scarano – bisogna premere politicamente affinché i tamponi si facciano al “Caracciolo” o al distretto sanitario, altrimenti il servizio è destinato ad essere soppresso nel breve periodo». Bordate contro l’amministrazione anche per quanto riguarda la chiusura, avvenuta nelle scorse settimane, del bar dell’ospedale. Sempre Di Nucci ne aveva parlato, bollando come «stupida» la scelta dell’Asrem di chiudere il centro ristoro appunto. Anche in quel caso, secondo Scarano, l’amministrazione Sai ha “toppato” alla grande.
«Il Comune di Agnone ha fatto debiti fuori bilancio, sta autorizzando spese che sinceramente lasciano diverse perplessità, e poi il Comune non propone magari di prendere in affitto il bar per una somma irrisoria di duemila e cinquecento euro? Il Comune avrebbe dovuto prendere in affitto quel servizio e concederlo poi in subaffitto, limitando ulteriormente la spesa iniziale e soprattutto mantenendo il servizio attivo. Sarebbe stato uno schiaffo per l’Asrem: benissimo, tu azienda vuoi tagliare i servizio? Io Comune voglio essere pratico e quindi prendo in carico la gestione del bar e la affido a mia volta ad un terzo.
Non possiamo sempre e solo lamentarci, – ha aggiunto Scarano, rivolgendosi evidentemente al vicesindaco Di Nucci – adesso è arrivato il momento di dire basta alle chiacchiere e di essere pratici, concreti. Il Comune facesse la sua parte, senza limitarsi sempre e solo a lamentarsi. Queste sono le nostre proposte concrete e alternative».
Francesco Bottone