ROMA – Valorizzazione dell’importante patrimonio culturale della Provincia di Campobasso e della Provincia di Isernia attraverso il coinvolgimento delle professionalità già impegnate da entrambe le amministrazioni: questo, l’obiettivo dell’accordo siglato oggi a Roma tra il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione Molise e le due Province. Lo hanno firmato il sottosegretario Antimo Cesaro, il presidente Paolo di Laura Frattura e i presidenti degli enti provinciali, Antonio Battista e Lorenzo Coia.
Nell’intesa è sancita la certificazione da parte del MiBACT del valore e del prestigio dei principali riferimenti culturali, archeologici, architettonici e artistici molisani, quali la Biblioteca ‘Albino’ di Campobasso, la sede del Museo Sannitico ‘Palazzo Mazzarotta’, le opere del Maestro Antonio Pettinicchi, la collezione di Giuseppe Ottavio Eliseo, il patrimonio documentario degli Archivi storici provinciali, i due edifici di proprietà della Provincia di Isernia presenti nell’area del Museo del Paleolitico e il percorso di accesso al sito archeologico di Pietrabbondante. Al contempo si perfeziona il passaggio al Ministero degli otto professionisti dipendenti della Provincia di Campobasso e si formalizza l’impegno per una prossima riallocazione di altri tre della Provincia di Isernia.
“Con questo accordo il Ministero dimostra il suo pieno coinvolgimento e la forte volontà di rendere esecutivo il riordino delle cosiddette ‘funzioni non fondamentali’ delle Province, secondo quanto previsto dalla Legge Delrio n.56 del 2014. Il Molise è la prima Regione con cui abbiamo raggiunto un’intesa e il MiBACT ha dimostrato nei suoi confronti una particolare attenzione, vista anche la specificità del suo patrimonio culturale”. Con queste parole il sottosegretario ai beni culturali e al turismo, Antimo Cesaro, ha commentato la firma dell’accordo.
“Il nostro Ministero, infatti, in accordo con la normativa regionale del Molise e per un principio di sussidiarietà, ha assorbito e si è fatto carico di beni e istituti culturali provinciali, compresa la Biblioteca ‘Pasquale Albino’ di Campobasso. Questo – ha proseguito Cesaro –, per due motivi principali: l’assenza fino ad oggi di una Biblioteca Nazionale nella regione e la conseguente volontà del MiBACT di rilanciare la Albino quale presidio culturale centrale e l’impegno di coinvolgere l’importante e ancora poco conosciuto patrimonio culturale molisano nella grande sfida che ci attende nei prossimi anni: valorizzare tutti i beni storico-artistici e bibliotecari del Mezzogiorno per farne, anche attraverso nuovi circuiti turistici, una leva di sviluppo economico ed occupazionale”.
Ad esprimere piena soddisfazione il presidente Frattura. “L’accordo che abbiamo firmato è il riconoscimento ufficiale dell’importanza del patrimonio archeologico, architettonico, artistico, storico e culturale che le nostre Province hanno saputo sapientemente raccogliere nel tempo. Tanti beni di richiamo regionale e non solo oggi sono inseriti nella Strategia nazionale: ringraziamo il Ministero per averne colto qualità e significato investendo su di essi. Grazie soprattutto al sottosegretario Antimo Cesaro, per noi prezioso, attento e paziente interlocutore”, ha dichiarato.
“Con il sottosegretario Cesaro abbiamo costruito, Regione e Province, le condizioni per il risultato raggiunto e sancito oggi. Il Molise è la prima Regione a firmare l’accordo con il MiBACT, ci fa particolare piacere – ha sottolineato Frattura –. Abbiamo avviato un percorso di valorizzazione nazionale in un’ottica di una collaborazione significativa e fattiva tra Governo ed enti territoriali. Siamo molto soddisfatti: segniamo una tappa attesa cui, ne siamo certi, seguiranno altre. Ringraziamo il presidente Battista e il presidente Coia per questo impegno condiviso”.
“Nel Patto per il Molise – ha ricordato infine il presidente della Regione –, con il Governo abbiamo inserito uno specifico asse di intervento, ‘Turismo e Cultura’, con una imponente dotazione finanziaria, 108,9 milioni di euro, a dimostrazione dell’importanza che diamo a questi due settori così fortemente connessi quando parliamo di ripresa sociale, occupazionale ed economica dei nostri territori”.